Organi collegiali, la legge cambierà ancora

Il disegno di legge sul governo delle istituzioni scolastiche approvato in sede referente dalla Commissione Cultura della Camera il 21 febbraio (vedi TuttoscuolaNEWS n. 39) appare destinato a subire ulteriori modifiche, già in occasione della sua prossima discussione in aula. Tra i parlamentari (e non solo) ha suscitato molte perplessità il fatto che nel nuovo Consiglio della scuola i genitori sarebbero più numerosi degli insegnanti (cinque a tre nella scuola di base, tre a tre, più due studenti, nel ciclo superiore). Tra le forze di governo AN e CCD sarebbero infatti orientati a ristabilire la parità, il che consentirebbe alle rappresentanze interne (insegnanti, dirigente scolastico e direttore amministrativo) di avere un maggior peso all’interno del Consiglio. Ci sono dubbi anche sulla figura del genitore “Garante dell’utenza”, che insieme ad un docente e a un “soggetto esterno” (non si dice “un esperto”) costituirebbe il “nucleo di valutazione” del funzionamento dell’istituto e lo presiederebbe per legge. Il timore è che tale organo possa entrare in conflitto con altri (il Collegio, lo stesso Consiglio di scuola), determinando tensioni soprattutto con gli insegnanti.
Il ruolo del Garante rischia inoltre di sovrapporsi almeno in parte a quello del dirigente scolastico, che svolge a sua volta funzioni di garante istituzionale della qualità del servizio. Ma Forza Italia, che ha già dovuto rinunciare alla sua richiesta di un Consiglio di Amministrazione con i tre esperti esterni, sembra riluttante ad ulteriori mediazioni, che ridurrebbero l’impatto innovativo della riforma.