Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Ora di religione: i numeri del cardinale Ruini

Non c’è alcun abbandono dell’ora di religione“, ha detto il cardinale Camillo Ruini, presidente della Cei, parlando ai vescovi italiani riunitisi la scorsa settimana per il consiglio permanente.
Secondo Ruini i dati divulgati ad agosto da un quotidiano erano completamente inattendibili, mentre quelli forniti dal MIUR a settembre, corrispondenti a quelli in raccolti dalla stessa CEI, “attestano che la percentuale degli alunni avvalentisi di tale insegnamento rimane straordinariamente elevata, sfiorando il 96% nella scuola materna ed elementare e superando il 94% nelle medie inferiori e l’87% nelle superiori“.

Le cifre, insomma, non preoccupano il cardinale, che parla di “diminuzione lievissima e non realmente significativa“. Egli sottolinea piuttosto il fatto che la società italiana dovrebbe mettere un “crescente impegno perché ai bambini, ai ragazzi e ai giovani siano offerti un insegnamento e una testimonianza di vita che rispecchino la verità e la bellezza del messaggio cristiano“.

Il presidente della CEI pensa non solo ai giovani italiani ma ai figli degli immigrati. A suo giudizio la scuola italiana ha il dovere di accogliere ed educare questi giovani, e auspica quindi che “in questa materia, tanto delicata quanto importante per il nostro futuro, possa consolidarsi un clima di sincera e operosa collaborazione“. Insomma, sembra di capire, si cercherà di rendere l’ora di religione cattolica appetibile anche ai figli degli immigrati, anche se di religione non cristiana. La questione è in prospettiva di grande rilievo, considerato che nel 2004-2005 gli alunni immigrati sono stati 361.576, con un aumento di 81.000 rispetto all’anno precedente, e che il trend è in forte crescita.

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