Oltre il digitale: il valore della scrittura manuale e del diario in classe

In un tempo in cui il metaverso e l’intelligenza artificiale si diffondono e si sviluppano in modo esponenziale, il nostro futuro sembra sempre più intrecciato con l’integrazione tra uomo e macchina. La tecnologia avanza con passi da gigante, promettendo la creazione dei primi esseri umani bionici, dove il cervello, ma non solo, subirà un potenziamento con soluzioni oltre ogni immaginazione. In questa corsa vertiginosa verso il progresso, ogni parte del corpo umano potrebbe essere trasformata e migliorata, dalle capacità cognitive fino alle funzionalità motorie, rendendo possibile un’integrazione senza precedenti tra uomo e macchina. Tuttavia, in questa era dominata dalla convinzione che la tecnologia sia la soluzione ottimale a molti problemi, emerge una verità più sottile e profonda: il cervello umano ha bisogno di più di semplici potenziamenti digitali. Ha necessità di vivere esperienze reali e tangibili, di crescere e svilupparsi attraverso la scuola, le passeggiate all’aperto, il gioco, e il ritorno alle arti manuali come il disegno e la scrittura. Queste attività non solo arricchiscono la mente, ma coltivano tutte le funzioni cognitive in maniera armoniosa, promuovendo uno sviluppo integrato e consapevole.

L’uso dei cellulari e delle tecnologie digitali in classe ha suscitato un dibattito crescente riguardo ai suoi effetti sul rendimento scolastico e sul benessere degli studenti. Il rapporto UNESCO “Global Education Monitoring Report, 2023: Technology in Education: A Tool on Whose Terms?” sottolinea che esiste un legame negativo tra l’uso eccessivo delle TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) e il rendimento scolastico. Le neuroscienze e gli studi pedagogici offrono una prospettiva dettagliata sugli effetti della tecnologia sul cervello e sui processi di apprendimento, rivelando come il sovraccarico sensoriale e il multitasking possano ridurre la capacità di concentrazione e l’apprendimento profondo degli studenti.

La tecnologia, quindi, non deve essere vista come una panacea, ma piuttosto come uno strumento da integrare con saggezza e moderazione nella nostra vita quotidiana. L’importanza di vivere pienamente le esperienze della vita, di sviluppare il cervello attraverso l’interazione diretta con il mondo che ci circonda, è essenziale per garantire un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e il benessere umano. Questo equilibrio è cruciale per permettere alla prossima generazione di crescere non solo come utenti di tecnologia avanzata, ma come esseri umani completi e realizzati.

Effetti delle tecnologie digitali sul cervello

La semplice presenza di un dispositivo mobile può distrarre gli studenti, riducendo l’attenzione sostenuta, la memoria a lungo termine e la capacità di risolvere problemi complessi. L’esposizione continua agli stimoli digitali, infatti, può portare a un rilascio costante di dopamina, il neurotrasmettitore legato al piacere e alla gratificazione. Questo rilascio costante non solo crea dipendenza, ma compromette anche l’impegno degli studenti in attività cognitive più impegnative. Le neuroscienze ci mostrano come il cervello umano, pur essendo straordinariamente plastico, non sia progettato per eseguire più compiti complessi simultaneamente. Il multitasking, reso comune dall’uso dei dispositivi digitali, frammenta l’attenzione, riduce la capacità di concentrazione e diminuisce la qualità dell’apprendimento. Questo effetto è particolarmente dannoso nell’ambiente scolastico, dove la capacità di mantenere l’attenzione e di dedicarsi profondamente a un compito è cruciale per il successo accademico.

Il fenomeno del multitasking digitale mette in luce come il cervello umano funzioni meglio quando può concentrarsi su un singolo compito alla volta. Ogni interruzione digitale, ogni notifica o messaggio, richiede un processo di “riconnessione” mentale che può richiedere fino a 20 minuti per riportare il cervello allo stato di concentrazione precedente. Questo continuo cambio di focus non solo riduce l’efficacia dell’apprendimento, ma può anche causare una sorta di sovraccarico cognitivo, dove il cervello è semplicemente troppo stimolato per funzionare in modo ottimale.

Inoltre, l’uso dei dispositivi mobili prima di andare a letto può interferire con la qualità del sonno, un fattore cruciale per il benessere generale e la performance cognitiva. La luce blu emessa dagli schermi sopprime la produzione di melatonina, l’ormone del sonno, disturbando i ritmi circadiani naturali e portando a una privazione del sonno. La mancanza di un sonno di qualità può avere gravi conseguenze, come la diminuzione delle capacità cognitive, della memoria e dell’attenzione. Questo non solo influisce negativamente sul rendimento scolastico, ma può anche compromettere la salute mentale degli studenti, aumentando i livelli di stress e ansia.

Inoltre le neuroscienze ci insegnano che il sonno è fondamentale per il consolidamento della memoria e per il funzionamento ottimale del cervello. Durante il sonno, il cervello elabora e organizza le informazioni acquisite durante il giorno, consolidando le nuove conoscenze e preparandosi per nuove esperienze di apprendimento. L’interruzione di questo processo ha quindi effetti deleteri sulla capacità di apprendimento e sulla stabilità emotiva.

In sintesi, mentre la tecnologia offre innumerevoli vantaggi e opportunità, è essenziale riconoscere e mitigare i suoi effetti negativi sul cervello e sul processo di apprendimento. L’uso consapevole e moderato della tecnologia, insieme a pratiche che promuovono l’attenzione sostenuta e il sonno di qualità, è cruciale per garantire che gli studenti possano sfruttare al meglio le loro capacità cognitive e raggiungere il loro pieno potenziale.

Il ritorno alla scrittura manuale e del diario per l’annotazione dei compiti

Molti governi stanno sistematicamente abbandonando il digitale nella formazione ed educazione in ambito scolastico, soprattutto nel sistema integrato 0-6 e nel primo ciclo d’istruzione, con un ritorno alla buona pratica della scrittura manuale e al diario per annotare i compiti in classe.

La scrittura manuale è stato scoperto che coinvolge il cervello in modi che la digitazione su una tastiera non riesce a replicare. Gli studi hanno dimostrato che la scrittura a mano attiva diverse aree cerebrali associate alla motricità fine, alla memoria e alla comprensione del linguaggio. Questo processo, noto come mielocinetica, si riferisce alla coordinazione complessa tra i movimenti muscolari e le attività cerebrali durante la scrittura a mano. Scrivere a mano favorisce una maggiore comprensione e un migliore richiamo delle informazioni, migliorando le abilità di lettura e scrittura. La connessione fisica tra la mano e il cervello aiuta a rinforzare l’apprendimento delle lettere e delle parole, migliorando la competenza linguistica e la fluidità nella scrittura. Questo è particolarmente importante per i bambini più piccoli, che stanno ancora sviluppando le loro abilità motorie e cognitive e che fanno i primi passi nella decodifica e codifica dei grafemi e dei fonemi.

L’uso del diario, inoltre, per annotare i compiti, anziché affidarsi esclusivamente al registro elettronico in cloud, incoraggia la responsabilità individuale e l’organizzazione. Gli studenti devono prendere l’iniziativa di annotare i compiti assegnati e pianificare il loro tempo in modo efficace, sviluppando abilità di gestione del tempo e di autonomia. Ridurre la dipendenza dai dispositivi digitali favorisce una maggiore attenzione e concentrazione, creando un ambiente di apprendimento più calmo e meno stressante.

Pedagogisti che hanno promosso l’uso della scrittura e del diario

Diversi pedagogisti hanno riconosciuto il valore della scrittura manuale e del diario come strumenti fondamentali per l’apprendimento, l’espressione personale e lo sviluppo cognitivo. Mario Lodi ha enfatizzato la creatività e la collaborazione attraverso la scrittura di storie, poesie e diari, mentre Gianfranco Zavalloni ha promosso una scrittura lenta e riflessiva, legata alla natura e alle tradizioni locali.

Celestin Freinet e John Dewey hanno visto la scrittura come un mezzo per stimolare il pensiero critico e la creatività, con Freinet che utilizzava la “stampa scolastica” e Dewey che incoraggiava la riflessione sulle esperienze personali. Gianni Rodari ha utilizzato la scrittura creativa per sviluppare l’immaginazione dei bambini.

Jean Piaget, Maria Montessori e Loris Malaguzzi hanno sottolineato l’importanza della scrittura nello sviluppo cognitivo e nell’autoapprendimento, con Montessori che la integrava nei suoi ambienti educativi e Malaguzzi che utilizzava diari e resoconti scritti come strumenti di riflessione.

A.S. Neill, con la sua scuola di Summerhill, ha promosso la scrittura come mezzo per l’espressione personale e l’auto-riflessione, rispettando i tempi individuali degli studenti.

Prima dell’avvento del digitale, la scrittura e il diario sono stati visti da questi pedagogisti non solo come competenze tecniche, ma come strumenti cruciali per esplorare, comprendere e interagire con il mondo, favorendo creatività, riflessione e crescita personale.

Provvedimenti normativi in diversi Paesi

A seguito di queste scoperte diversi Paesi hanno adottato provvedimenti normativi per limitare l’uso dei dispositivi mobili nelle scuole. In Italia, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha emanato una circolare che vieta l’uso improprio dei cellulari in classe. Questa normativa non introduce sanzioni disciplinari, ma richiama le scuole a un senso di responsabilità per garantire il rispetto delle norme e promuovere integrazioni dei regolamenti scolastici per impedire l’uso improprio dei dispositivi elettronici. L’obiettivo è rimettere al centro della scuola l’apprendimento e l’impegno, tutelando l’interesse degli studenti e rispettando l’autorevolezza dei docenti​

In Svezia, il governo ha deciso di tornare a metodi educativi tradizionali, abbandonando l’uso di personal computer e smartphone nelle scuole. Questo cambiamento è stato motivato dal calo delle prestazioni scolastiche degli studenti, associato all’uso eccessivo dei tablet in classe. La Svezia ha investito oltre 40 milioni di euro per riportare in classe materiali scolastici tradizionali, come carta e penna, per migliorare l’apprendimento e il coinvolgimento degli studenti​.

Diversi paesi hanno adottato misure per limitare l’uso degli smartphone nelle scuole al fine di promuovere un ambiente di apprendimento più focalizzato. In Francia, dal 2018, è vietato l’uso dei telefoni cellulari durante l’orario scolastico, comprese le pause, sebbene gli studenti possano portarli a scuola. Anche la Finlandia ha recentemente introdotto una legge che vieta l’uso degli smartphone nelle scuole, con l’obiettivo di creare un ambiente più concentrato per l’apprendimento.

Nei Paesi Bassi, a partire dal 2024, entrerà in vigore un divieto simile, mirato a migliorare la concentrazione degli studenti eliminando le distrazioni causate dai dispositivi mobili. Negli Stati Uniti, sebbene non esista un divieto nazionale, molte scuole e distretti scolastici hanno adottato politiche individuali che limitano l’uso dei cellulari durante l’orario scolastico. Queste misure, non centralizzate, riflettono un impegno diffuso a ridurre l’uso dei dispositivi mobili per migliorare la qualità dell’istruzione e la partecipazione degli studenti.

Ritorno alle buone pratiche manuali, non significa demonizzare l’utilizzo del digitale, ma riportare lo stesso ad una dimensione più contenuta come uno strumento tra gli altri da utilizzare con responsabilità e tenendo conto dei progressi nel campo delle neuroscienze in merito agli effetti positivi e negativi dello stesso.

L’equilibrio tra l’uso delle tecnologie digitali e le pratiche tradizionali, come la scrittura e il ritorno al diario per annotare i compiti, può creare un ambiente di apprendimento più armonioso e appagante per gli studenti. La scrittura a mano e l’uso del diario offrono un rifugio tangibile per le menti in crescita, migliorando le abilità cognitive e linguistiche, e promuovendo una maggiore organizzazione personale e benessere mentale.

In un mondo dove il digitale tende a predominare, un approccio bilanciato può garantire che la tecnologia sia un sostegno e non un ostacolo allo sviluppo cognitivo ed emotivo degli studenti. Tale equilibrio favorisce un apprendimento più profondo e significativo, dove la tradizione e l’innovazione si fondono in un abbraccio virtuoso.

I nuovi investimenti nell’istruzione dovrebbero ispirarsi a questa visione, come è avvenuto in altri paesi, per riequilibrare l’uso delle risorse. L’obiettivo è creare nuovi ambienti di apprendimento dove il digitale è presente ma non sovrasta, dove ogni studente può esplorare, scoprire e crescere, immerso in un tessuto educativo che intreccia il meglio del passato con le promesse del futuro.

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