Okkupazione: Quando la storia non insegna

Quanto successo nei giorni scorsi al liceo Caetani di Roma, quasi devastato durante l’occupazione degli studenti, con rischio di inagibilità per le prossime settimane, non può non portare ad alcune riflessioni amare.

Nell’ambito delle manifestazioni di questi giorni contro le riforme scolastiche ed universitarie, una minoranza di studenti (a quanto sembra dei primi anni di corso) decide, contro la volontà degli altri, di passare dall’autogestione all’occupazione vera e propria. Quanto avvenuto successivamente viene riportato in modo concorde dagli organidi stampa.

L’occupazione viene consentita dal dirigente scolastico, ma gradualmente sfugge di mano agli studenti (per la maggior parte ragazzine) che non riescono ad impedire l’infiltrazione di esterni.

Si tratta, purtroppo, di un film già visto tanti anni fa che si replica nuovamente con un crescendo di atti violenti contro cose e persone. I ragazzini che giocavano all’occupazione vengono sopraffatti e il liceo subisce una vera e propria devastazione, gratuita e incomprensibile.

Il dirigente non è presente e, come sostengono diversi genitori, non interviene a impedire il disastro.

Un deja vu che lascia sul terreno danni per decine di migliaia di euro, che mette a rischio l’anno scolastico, che punisce ingiustamente la maggioranza degli studenti che hanno subito l’okkupazione da parte della minoranza.

I genitori sono sul piede di guerra e alcuni dei rappresentanti d’istituto si sono dimessi “contro la gestione del preside, che avrebbe dovuto far sgomberare subito la scuola”.

A quanto sembra, la storia, ancora una volta, non insegna, né ai ragazzi né al dirigente scolastico.