Ocse: sempre più diplomati

Anche nell’edizione 2007, l’annuale rapporto dell’OECD sull’educazione nei 29 paesi membri e in altri paesi partner evidenzia i notevoli progressi avvenuti nell’istruzione secondaria e superiore.

In 22 dei paesi oggetto della ricerca, più del 60% degli adulti ha completato gli studi secondari, mentre il 26% ha concluso gli studi superiori. La proporzione di adulti tra i 25-34 anni che ha acquisito un titolo di scuola secondaria superiore è ormai di 13 punti percentuali più alta rispetto agli adulti tra 45-54 anni.

Per quanto riguarda l’istruzione superiore, nei 24 paesi OECD con dati confrontabili, è del 36% la media degli studenti che hanno concluso gli studi; generalmente il tasso dei laureati tende a crescere nei paesi che hanno messo in atto percorsi d’istruzione superiore più brevi e suddivisi in diversi cicli. Un trend positivo che ha coinvolto anche l’Italia, con punte di crescita tra le più alte.

Per quanto riguarda la scelta degli studi superiori, quelli più gettonati sono scienze sociali, economia e legge. Diminuiscono drasticamente i laureati in ingegneria (in alcuni paesi, come Danimarca, Germania, Ungheria e Norvegia, ci sono più ingegneri che lasciano il mercato del lavoro rispetto a quelli che sono entrati negli ultimi anni). Per quanto riguarda scienze dell’educazione e studi finalizzati all’insegnamento, si segnalano problemi di reperimento di nuovi docenti in molti paesi del Nord dell’Europa, come peraltro già denunciato da molti anni dal sindacato europeo dell’educazione (ETUCE).

Ma maggiore numero di diplomati e di laureati non significa maggiore equità e qualità. Anzi. L’indagine dell’OECD mette in luce problemi già noti e presenti anche nel nostro Paese: • ad esempio in 9 dei 10 paesi di cui si hanno i dati, i risultati in matematica dei quindicenni che frequentano corsi d’istruzione e formazione professionali sono statisticamente inferiori a quelli ottenuti dagli studenti che frequentano scuole secondaria a carattere generale, anche tenendo in considerazione i fattori socio-economici. • Ancora il 30% degli studenti iscritti a corsi universitari o equivalenti non termina gli studi.