Ocse. In Italia numero medio di alunni per classe tra i più bassi

Il “quaderno bianco” elaborato nel 2007 dai ministri Fioroni e Padoa Schioppa non riteneva di rilevante incidenza il parametro di dimensione della classe (numero medio di alunni), ma rilevava, comunque, una situazione favorevole dell’Italia rispetto ad altri Paesi.

Tuttavia oggi, dopo la manovra di razionalizzazione Gelmini-Tremonti sulla scuola, sono in molti a ritenere che il numero medio di alunni per classe, incrementato in qualche misura a seguito della manovra, comprometta la qualità dell’insegnamento.

Preso atto di questa ipotesi che il parametro alunni/classe sia fattore determinante per la qualità, diamo uno sguardo alla situazione anche di altri Paesi.

Nel 2008, anno a cui si riferiscono i dati della tabella D2.1, l’Italia aveva un numero medio di alunni per classe, non molto lontano da quello attuale, di 18,6 nella primaria e di 20,9 nella scuola secondaria di I grado.

La media Ocse è di 21,6 nella primaria e di 23,7 nella media.

In Francia il numero medio era di 22,7 per la primaria e di 24,1 nella scuola media.  

In Germania è 21,9 (primaria) e 24,7 (media); nel Regno Unito è rispettivamente di 25,7 e di 21,3; in Spagna il numero medio di alunni per classe nella primaria è di 19,7 nella primaria e di 23,6 nella scuola media.

Complessivamente dei 32 Paesi che hanno partecipato alla rilevazione Ocse sei hanno una media inferiore a quella italiana per la primaria e sette per la scuola media.

Una curiosità: la Cina ha una media di 36,6 alunni nella primaria e 55,5 nel primo grado.