Via alle occupazioni studentesche: l’effetto ‘Letta’ e le proteste contro il futuro nuovo governo

Le urne elettorali sono appena state chiuse e l’esito del voto è stato ormai definito, ma negli istituti scolastici di alcune grandi città si ha la netta impressione che si stia concretizzando, quasi a scoppio ritardato, l’effetto tardivo della propaganda elettorale su un tema dibattuto e contrastato: il rischio del ritorno del fascismo nel nostro Paese. Su questo rischio si basano le motivazioni delle occupazioni di tante scuole iniziate questa settimana, subito dopo il voto di domenica scorsa. Si registrano infatti, in particolare al Nord Italia, diverse agitazioni studentesche contro il futuro nuovo Governo di centrodestra, attualmente ancora in fase in formazione. Dopo l’occupazione del liceo Manzoni proprio contro la vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni, è stato ora proclamato uno sciopero degli studenti sempre per lo stesso motivo.

Come riporta MilanoToday, si terrà il prossimo 7 ottobre a Milano lo sciopero in questione, il primo dell’anno, che partirà alle 9:30 in largo Cairoli. Come si legge in una nota di Rete studenti Milano, l’obiettivo della manifestazione è “contestare l’ascesa dell’estrema destra guidata da Giorgia Meloni e la mancanza di interesse da parte dei maggiori partiti in gara nei confronti della scuola e delle necessità degli studenti”.

Il segretario del PD, Enrico Letta, ha fatto di questo rischio del ritorno al fascismo uno dei suoi cavalli di battaglia durante tutta la campagna elettorale. Gli hanno fatto eco alcuni partiti minori della coalizione di sinistra.

Ma, stando alle risultanze finali delle elezioni politiche di domenica scorsa, si direbbe che l’allarme del segretario del PD su un possibile ritorno delle logiche di regime non sia stato condiviso dall’elettorato amico e dalla maggioranza degli elettori italiani che invece hanno proprio premiato il partito contro cui aveva lanciato l’allarme Letta, Fratelli d’Italia.

Il messaggio sembra invece che sia stato raccolto da esponenti del mondo studentesco che, a cominciare da Milano, hanno già avviato la consueta campagna d’autunno della mobilitazione studentesca, procedendo alle prime occupazioni proprio contro il successo elettorale dei partititi di centro-destra che, a loro parere, preluderebbe al ritorno del fascismo.

Mentre i dirigenti scolastici si preparano a fronteggiare, ad armi spuntate, una possibile ondata anticipata di occupazioni da parte degli studenti, forse toccherà allo stesso segretario Letta chiarire e prendere le distanze o meno da questo imprevisto movimento antifascista di cui è stato involontario ispiratore.

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