Occupazioni studentesche: atto democratico o violenza ingiustificata?

 
Dopo lo sgombero del liceo Virgilio di Roma da parte delle forze di Polizia, come era successo una settimana prima per un altro liceo romano, il Mamiani, c’è stata qualche voce di dissenso tra i sindacati di base e qualche nostalgico che hanno parlato di democrazia violata e di bavaglio alla libertà di dibattito tra gli studenti.
 
La conta dei danni dopo una settimana di occupazione presenta un’altra triste e incredibile realtà.
 
Come riferisce ieri, martedì 6 novembre, “Il Messaggero” nella cronaca romana, i danni a strutture, porte, bagni, collegamenti telefonici, ascensore si stima che ammontino a circa 60 mila euro. Danneggiati anche i bagni per i disabili. 
 
I banchi sono stati sistemati per formare delle vere e proprie barricate. “Li hanno ammassati per i corridoi e le scale, legandoli con centinaia di fascette da elettricista: un lavoro da “esperti” che, secondo il giornale della Capitale, ha le parvenze di una organizzazione “militaresca”.  Fuori uso anche le telecamere di sorveglianza.
 
Chi pagherà i danni? Probabilmente non i ragazzi occupanti, anche se tra di loro ci sono diversi maggiorenni. Impuniti.
Impuniti come l’anno scorso, quando dopo un’analoga occupazione con danneggiamenti diversi (le cronache parlarono anche di festini, spaccio di droga e abuso di alcolici), anziché esprimere condanna e riprovazione per quanto successo, minoranze agguerrite di genitori se la presero con la dirigente scolastica reggente che aveva parlato di coperture di stampo mafioso da parte di minoranze politicizzate.
 
All’epoca, su iniziativa della presidente del consiglio di istituto, venne anche organizzato un ‘abbraccio’ simbolico al Virgilio che suonava come condanna della preside e un’assoluzione dei ragazzi che oggi hanno espresso a modo loro per quella assoluzione un concreto ringraziamento del valore di 60 mila euro.