Occupazioni e danneggiamenti. Se ne occupa la Procura, una svolta storica a Roma
Probabilmente è la prima volta che la Procura si occupa di occupazioni studentesche: una prima volta che segna una svolta nella pluridecennale vicenda degli istituti superiori italiani occupati dagli studenti.
Ne hanno dato notizia in contemporanea il Corriere della Serae Repubblica (Virgilio occupato, pugno duro della Procura, indagati 74 studenti). I fatti al centro dell’iniziativa si riferiscono all’occupazione di fine ottobre al liceo Virgilio di Roma, interrotta da un blitz delle forze dell’ordine su iniziativa della Digos con l’individuazione di una settantina di occupanti, tra cui diversi maggiorenni.
Repubblicasi fa portavoce della sorpresa di un genitore: “C’è una volontà politica dietro una scelta del genere – ha commentato un genitore – il vento è cambiato”. E nota anche che questa occupazione, rispetto a quella dell’anno scorso, è stata più leggera.
Il Corriere, a proposito dell’occupazione del 2018 ritenuta più leggera di quella del 2017, ricorda che l’ispezione immediatamente eseguita prima che potessero intervenire i genitori degli studenti, come era avvenuto invece l’anno scorso, aveva stimato in almeno “60 mila euro i danni arrecati: pareti imbrattate, cavi elettrici tagliati (compresi quelli telefonici), videocamere di sorveglianza danneggiate, bagni dei disabili inagibili. Preso di mira un ascensore, finestre infrante, una porta antipanico scardinata. Danni anche a sedie, banchi, mobilio vario. E il conto – conclude il Corriere– ora viene presentato agli studenti”.
Le accuse a carico degli studenti includono reati che, oltre al danneggiamento, vanno dall’occupazione di proprietà privata all’interruzione di pubblico servizio. Gli articoli 340 e 633 del codice penale parlano, rispettivamente, di “Interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità” e di “Invasione di terreni e edifici”.
Da un sondaggio di Skuola.net risulta che il 34% dei ragazzi che hanno partecipato a un’occupazione ha riportato episodi di furti, il 48% di atti vandalici e danni alle strutture (37% lievi, 11% gravi). Quasi 1 su 2 (48%) sostiene che in quei giorni circolavano liberamente alcolici e sostanze stupefacenti. Ora gli studenti autori di questi atti potrebbero non restare più impuniti.
Effettivamente il vento sembra cambiato e non basterà l’abbraccio assolutore intorno al liceo di via Giulia da parte di genitori e studenti come avvenne nel tormentato autunno dell’anno scorso, dopo un’occupazione del 2017 ancora più pesante.
Una svolta che chiude definitivamente la stagione delle okkupazioni, riportando le iniziative studentesche nell’alveo delle regole assembleari oppure apre una nuova fase di reazione con possibili contestazioni e proteste del mondo studentesco?
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