Obbligo scolastico a 18 anni e revisione dell’Alternanza Scuola Lavoro: la ricetta di Flc Cgil

Innalzamento dell’obbligo a 18 anni, revisione radicale dell’attuale modello di alternanza scuola-lavoro, riduzione degli alunni per classe ma anche interventi per valorizzare la professione docente ed edifici scolastici adeguati alla nuova didattica. Sono alcuni degli interventi proposti dalla Flc Cgil nel corso dell’assemblea nazionale organizzata lo scorso 21 marzo a Roma assieme a Proteo Fare Sapere, dal titolo “La scuola che verra’”.

Una scuola che dovrà essere “bella, colorata, accogliente, vivibile, democratica, partecipata, autonoma, uguale e diversa su tutto il territorio nazionale” e sulla quale si dovranno investire in un arco temporale di 6 anni circa 20 miliardi (4,5 per gli ordinamenti scolastici, 8 per la valorizzazione del personale e altrettanti per una ‘nuova’ edilizia scolastica).

“Apriamo un grande dibattito, il più largo e unitario possibile, tra coloro che la scuola la vivono, i pedagogisti nazionali e internazionali, i sindacati, gli intellettuali, le forze politiche, e cerchiamo di giungere alla meta: l’Assemblea costituente della scuola” è il messaggio lanciato dal segretario generale della Flc, Francesco Sinopoli, che nel suo intervento ha offerto spunti concreti.

Intanto, bisogna tornare a ragionare sui cicli. “Totalmente fuori strada – ha spiegato – la scelta della sperimentazione quadriennale. Piuttosto bisogna ripensare a un percorso unitario di una scuola del primo ciclo. Il primo ciclo, attraverso una sperimentazione affidata per un tempo ragionevolmente lungo (cinque anni), alle autonomie scolastiche dovrebbe sforzarsi di individuare gli snodi di continuità ancora oggi non risolti fra primaria e medie e fra medie e superiori, e perché no fra istruzione secondaria e terziaria”.

Puntare, poi, sulla scuola dell’infanzia. I decreti attuativi relativi al provvedimento 0-6 anni previsto dalla Buona stanno “disattendendo le aspettative, impedendo ancora allo 0-3 di uscire dal sistema dei servizi a domanda e alla scuola dell’infanzia di generalizzare la sua presenza in tutto il Paese” ha osservato il leader della Flc invitando a una riflessione su un tema “maturo: l’obbligo della frequenza per le bambine e i bambini del segmento 3-6”.

Sinopoli si è quindi soffermato sulla valutazione, puntando l’indice contro l’attuale “ossessione quantitativa e classificatoria” e sull’alternanza scuola-lavoro (“vanno cancellate le norme sulla precisa quantificazione delle ore dei percorsi e quelle che utilizzano l’alternanza per piegare la scuola all’interesse di brevissimo periodo del sistema produttivo”). Quanto alla valorizzazione degli insegnanti, la proposta della Flc prevede sia l’anzianità (l’inquadramento per fasce va mantenuto) che l’impegno personale. Quindi anzianità e impegni quantificabili con la possibilità per tutti i docenti di raggiungere la fascia stipendiale più alta a metà carriera (15/20 anni) e non come succede oggi a 35 anni. Stesso discorso dovrebbe valere per il personale Ata.