
Nuova valutazione, in Gazzetta Ufficiale la legge 150

Entrerà in vigore il 31 ottobre la legge n. 150 “Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati”, pubblicata ieri in Gazzetta Ufficiale.
Il nuovo impianto di valutazione comporterà diverse modifiche rispetto a quanto previsto dal decreto legislativo n. 62/2017 (Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato) e ai Regolamenti dei DPR 122/2009 e 249/1998.
Per la scuola primaria la valutazione degli apprendimenti sarà espressa con giudizi sintetici (ottimo, distinto, buono ecc.), anziché con giudizi analitici come è avvenuto dal 2017-18.
Per l’attivazione dei nuovi giudizi è prevista un’apposita ordinanza ministeriale che, se emanata sollecitamente, consentirà l’introduzione delle modifiche valutative già nel primo quadrimestre previsto al febbraio 2025.
Nella secondaria di I e II grado il comportamento espresso con valutazione in decimi potrà comportare la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato se inferiore a sei decimi.
Per questo, saranno necessarie modifiche al regolamento di cui al DPR 122/2009, da definire entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, cioè, entro marzo 2025, relativamente alla disciplina in materia di valutazione del comportamento degli studenti della scuola secondaria con l’attribuzione del voto di comportamento inferiore a sei decimi e la conseguente non ammissione alla classe successiva e all’esame di Stato avvengano anche a fronte di comportamenti che configurano mancanze disciplinari gravi e reiterate, anche con riferimento alle violazioni previste dal regolamento di istituto.
Non è certa l’applicazione della nuova norma in questo anno scolastico.
Anche l’attuale regolamento dello statuto degli studenti (DPR 249/1998 e successiva modifica nel 2007) sarà modificato per quanto riguarda l’allontanamento per un periodo non superiore a quindici giorni.
I tempi previsti per la modifica al regolamento potrebbero determinarne lo slittamento al prossimo anno scolastico.
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