Una novità di rilievo c’è: la lotta ai diplomifici dopo i dossier di Tuttoscuola

Nel mese che ha preceduto l’avvio del nuovo anno scolastico Tuttoscuola ha scoperchiato il vaso di Pandora dei diplomi facili, pubblicando nel giro di poche settimane ben due dossier sul mondo opaco e redditizio dei diplomifici.

L’apprezzamento è stato unanime, anche se qualcuno, pur complimentandosi con Tuttoscuola, ha aggiunto che “si sapeva già”.

È vero che da anni correvano voci sul conseguimento facile del diploma soprattutto in alcuni territori del nostro Paese, ma nessuno finora aveva mai portato all’attenzione pubblica, con dati oggettivi e approfondimenti incontestabili, le dimensioni, le caratteristiche, la localizzazione e il trend di impetuosa crescita negli ultimi anni di questo fenomeno, come ha fatto in via esclusiva Tuttoscuola (e come poi ripreso e rilanciato dai media), scaricando uno a uno migliaia di dati dal portale del MIM, incrociandoli ed elaborandoli.

Nei due dossier sono stati omessi volutamente i nomi degli istituti paritari (ci interessa fare luce sul fenomeno in generale, non sui singoli casi, perché solo alle autorità competenti spetta valutare se operano legittimamente o meno) nei quali, come denunciato inutilmente dalla legge sulla Buona Scuola (L. 107/2015), l’eccessivo numero di studenti interni nel passaggio dal quarto al quinto continua a sollevare fondati sospetti per l’acquisizione facile del diploma a favore di decine di migliaia di ragazzi.

Fare luce su questa situazione che inquina l’intero sistema scolastico e, in particolare, quello paritario, in larghissima parte del tutto estraneo alla piaga dei diplomifici, è una questione di civiltà e di giustizia.

Spetterà all’Amministrazione scolastica, d’intesa con altre istituzioni pubbliche, procedere alle ispezioni continue, proporre sollecitamente modifiche legislative, attuare decreti applicativi per i controlli.

Dopo la pubblicazione del primo dossier, il ministro Valditara ha preso immediata posizione con un comunicato stampa(“In merito all’indagine di Tuttoscuola sul fenomeno dei “diplomifici”, il Ministero dell’Istruzione e del Merito avvierà una indagine ispettiva”), annunciando interventi normativi, azione amministrativa e controlli in itinere. E ha avviato subito le ispezioni.

In proposito, ha anche annunciato il potenziamento dell’organico dei dirigenti tecnici (ispettori) e la sollecita emanazione del bando per il reclutamento di 146 dirigenti tecnici, ma, considerate le annunciate restrizioni al bilancio statale, è improbabile che il ministro ottenga dal MEF l’ok per altri posti. Per il momento, sarà forse necessario, purtroppo, accontentarsi almeno di interventi normativi (integrazione legge 62/2000 sulla parità) che non hanno costi per l’erario, così come non hanno costo ma sono urgentemente necessari i decreti di attuazione del piano di dematerializzazione per rendere obbligatori registro e protocollo elettronico (attesi da10 anni).      

Sulla base degli approfondimenti condotti, Tuttoscuola ha definito e pubblicato un decalogo di proposte per prevenire e contrastare il grave fenomeno dei diplomifici. Può servire da sostegno all’azione del ministero e da orientamento per i decisori politici nazionali e locali. Fermare i diplomifici, si può.

Per approfondimenti:

Maturità, boom di diplomi facili. IL DOSSIER DI TUTTOSCUOLA
IL GRAN BAZAR DEI DIPLOMIFICI. Seconda puntata dell’inchiesta di Tuttoscuola
Diplomifici: un decalogo per metterli KO

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