Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Non è legittima la classe di soli studenti mussulmani

Com’era prevedibile, infuria la polemica intorno alla decisione dell’istituto “Agnesi” di Milano di costituire per l’anno prossimo una classe di soli alunni islamici.

In molte forze politiche, di maggioranza e di opposizione, vi sono perplessità, riserve o dure critiche per quella che ormai viene chiamata forma di razzismo alla rovescia o negazione dell’integrazione.

Il dibattito è ovviamente sul merito e sulla opportunità di tale iniziativa che continua ad essere strenuamente difesa dalla scuola e dallo stessa direzione scolastica regionale lombarda.

Un importante quotidiano nazionale dà notizia dell’insuccesso di una iniziativa che ha aspetti di analogia, praticata da anni in Sicilia in una scuola elementare che accoglie solamente alunni tunisini i quali all’ingresso nella scuola media sono impreparati ad entrare nel sistema scolastico italiano, non conoscendo nemmeno la nostra lingua.

Si discute del merito di questa iniziativa, ma nulla si dice della sua legittimità. Il collegio docenti dell’istituto di Milano poteva o no decidere in tal senso, invocando l’autonomia scolastica?

La risposta sembra proprio negativa, perché il Regolamento di attuazione sull’immigrazione e le condizioni dello straniero (DPR 394/1999) all’articolo 45, a proposito di iscrizione di alunni stranieri alle scuole italiane, prevede che le classi non possano essere costituite da un numero predominante di alunni stranieri (immaginiamoci la totalità).

Testualmente il comma 3 afferma: “Il collegio dei docenti formula proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi: la ripartizione è effettuata evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri”.

Si tratta di un “comunque” che non ammette deroghe; nemmeno quelle di Milano.

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