Nei concorsi si valuteranno anche competenze didattiche e attitudine all’insegnamento

Nel decreto-legge n. 36 del 30 aprile 2022 che dispone Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), l’articolo 46 prevede il Perfezionamento della semplificazione della procedura di reclutamento degli insegnanti.

Come si ricorda, la riforma Brunetta ha previsto per lo scritto dei concorsi una procedura semplificata che è già stata attuata per la scuola in una prova unica con quesiti a risposta multipla, che diversi commentatori hanno sbrigativamente denominato “concorso a crocette”.

La previsione della riforma (DL 73/21, art. 59), secondo la quale i contenuti di quei quesiti devono riguardare soltanto conoscenze e competenze della disciplina di ciascuna classi di concorso, da molti è stata ritenuta non sufficiente per valutare la professionalità dei candidati.

Ora il decreto-legge corre ai ripari, prevedendo che in alternativa ai quesiti a risposta multipla vi possa essere “una prova strutturata fino al 31 dicembre 2024 e con più quesiti a risposta aperta a far data dal 1° gennaio 2025”.

Non solo.

I contenuti della prova dovranno riguardare “le metodologie e le tecniche della didattica generale e disciplinare”.

In coerenza con questa integrazione più consona a rilevare i requisiti richiesti per insegnare, anche per la prova orale il decreto-legge prevede una maggior attenzione per valutare capacità e attitudine all’insegnamento, prevedendo, infatti che nella prova orale “si accertino, oltre alle conoscenze disciplinari, le competenze didattiche e le capacità e l’attitudine all’insegnamento anche attraverso un test specifico”.

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