Napoli: anche la dispersione è un’emergenza

Ogni anno, in provincia di Napoli, quasi diecimila studenti abbandonano le aule scolastiche. Si tratta di ragazzini delle medie, e soprattutto dei primi due anni della scuola secondaria di secondo grado, che nel bel mezzo dell’anno scolastico decidono che la loro carriera scolastica può considerarsi conclusa.

Alcuni incappano nelle maglie della microcriminalità e diventano corrieri della droga o il braccio di una piccola manovalanza del crimine. Il ministero della Pubblica istruzione li censisce tra coloro che, iscritti regolarmente a scuola, non vengono poi valutati agli scrutini finali per due ordini di motivi: interruzioni della frequenza ‘formalizzate’ dalla famiglia e interruzioni ‘non formalizzate’. Di questi ultimi la scuola perde ogni traccia e nessuno sa quale strada abbiano preso. I

  In tutto sono 9.042 gli adolescenti delle scuole di Napoli e provincia che i professori non hanno potuto valutare a fine anno. Di questi, ben 2.706 figurano fra coloro che hanno interrotto il rapporto con la scuola senza spiegare il perché a nessuno. Questi numeri acquistano ancora valore più se vengono messi a confronto con quelli di altre grandi province italiane. In quella di Milano, si contano in totale 3.708 ragazzini che gettano la spugna, in provincia di Roma sono 4.451 e a Palermo 3.758. Ma il dato che salta all’occhio è quello relativo degli abbandoni alla scuola media. In provincia di Napoli sfiorano le 2 mila unità, contro – ad esempio – i 525 di Roma.