Musei in festa, in Gran Bretagna

Ricorrono in questi giorni i 10 anni di apertura libera di numerosi e prestigiosi musei in Gran Bretagna. Grazie all’impegno di un personaggio politico come Lord Chris Smith, ex ministro della cultura nel governo Blair fino al 2001, musei e gallerie come il British Museum o la Tate Gallery sono da 10 anni visitabili senza pagare il biglietto.

Un immenso patrimonio artistico e culturale che tutti possono vedere.

Lord Smith, dopo aver convinto politici, amministratori e finanziatori della bontà della propria idea, può oggi giustamente ricevere il pieno consenso di tutti coloro che hanno potuto beneficiare di un’opportunità unica.

Restano le critiche di molti riguardo alle mostre temporanee a pagamento, a volte poco significative e costose, e ai fruitori dei musei che sembrano essere in gran parte turisti, a spasso per le sale la cui visita gratuita è consentita dalle tasse pagate dagli inglesi.

I nostri musei, che non sono certo da meno per ricchezza e completezza di allestimenti e collezioni, senza rinunciare ad un giusto biglietto di ingresso, sono vittime dei costi della cultura che a parte qualche mostra di grido, tengono lontani i comuni cittadini che, vuoi per ragioni economiche vuoi per ragioni culturali, tagliano dal badget familiare proprio le spese per la cultura, implicitamente dando ragione alla tremenda asserzione che “la cultura non si mangia”.

Però fa grandi i popoli.