Morto il bimbo precipitato dalle scale, Fioramonti: ‘Il mondo della scuola è in lutto’

Non ce l’ha fatta il bambino di 6 anni precipitato venerdì scorso per una decina di metri nella tromba delle scale della scuola di Milano che frequentava. Da subito le sue condizioni erano apparse gravi e, trasportato all’ospedale Niguarda, era stato operato per cercare di diminuire la pressione intracranica. La Procura, come riporta Ansa.it, indaga per omicidio colposo, reato ipotizzato in relazione all’omessa sorveglianza. Il fascicolo è stato assegnato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, responsabile del dipartimento ‘ambiente, salute, sicurezza, lavoro’, al pm Letizia Mocciaro. Il mondo della scuola in lutto. Sindacati: “Non è questo il momento per denunciare le colpe di una politica spesso distratta sulle sofferenze della scuola”. Intanto proseguono le indagini su quanto accaduto.

“Come ho già dichiarato a poche ore dall’accaduto – ha affermato dalla propria pagina Facebook il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti – ho disposto tutti gli accertamenti dovuti e confido nel lavoro della magistratura. Il mio pensiero oggi è però solo quello di un padre. È un giorno di lutto per tutto il mondo della scuola”.

“La scomparsa del piccolo Leonardo è una tragedia profonda che ha scosso la Scuola e la Società intera – ha dichiarato il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, Delia Campanelli esprimendo il proprio cordoglio -. Affranta, abbraccio i suoi genitori, colpiti dal dolore più straziante: la perdita del proprio figlio. Sono certa e fiduciosa che le indagini della magistratura faranno completa chiarezza sulla dinamica dei fatti”.

“Le organizzazioni sindacali si uniscono al loro dolore e tutte insieme in un abbraccio ai genitori del piccolo alunno – si legge in un comunicato stampa firmato da FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA -. Attendiamo con rispetto il responso delle indagini che dovranno accertare le cause del drammatico incidente, ma vogliamo anche rivolgere a tutto il Paese l’appello a considerare con la dovuta attenzione le condizioni di sofferenza in cui versano le nostre scuole da Nord a Sud. Spesso inadeguati gli edifici scolastici, carenti gli organici del personale docente e ATA, insufficiente la vigilanza, assenti i controlli sull’idoneità degli ambienti vissuti quotidianamente da bambini e ragazzi dai 3 ai 19 anni”.

“Non è questo il momento per denunciare le colpe di una politica spesso distratta sulle sofferenze della scuola – continua il comunicato unitario -, lo abbiamo fatto innumerevoli volte: vogliamo invece interrogarci su quanto lavoro dobbiamo ancora fare come sindacati dell’istruzione e della ricerca e come lavoratori, per ogni ruolo ricoperto come docenti, dirigenti, personale ATA, organi collegiali, per fare un vero esame dei rischi che quotidianamente si vivono nella scuola. Non è più sufficiente fare continue segnalazioni alle autorità locali, quasi sempre con risposte tardive o inesistenti; né possiamo pensare di limitarci a delegare la sicurezza agli ‘esperti’, ben consapevoli delle responsabilità che comunque attengono al nostro lavoro e che non possono essere certo delegabili. La morte del piccolo alunno di Milano richiama una necessità che comunque investe l’intera comunità scolastica, quella di assumere con ancor più consapevolezza, nel progettare e nell’agire, la centralità dei temi riguardanti la sicurezza a scuola”.