Moratti: "riforma aperta a correzioni dopo la verifica sul campo"
Ma il passaggio dell’intervista che ci sembra più significativo è quello in cui la Moratti parla di “riforma flessibile“. “Significa che le scuole italiane sono in rodaggio?”, chiede il giornalista. “Significa che la riforma è aperta, pronta ad aggiustamenti e correzioni che possono arrivare dalla verifica sul campo“.
Ci sembra un approccio in linea con l’auspicio da noi espresso nell’ultima newsletter (TuttoscuolaNEWS n. 163 del 6 settembre), che riportiamo.
“Il clima di scontro che si respira a livello politico e sindacale rischia di generare negli operatori scolastici disagio e incertezza nell’applicazione della riforma. Con quale stato d’animo dovrebbero iniziare il loro lavoro?
C’è un passaggio della legge delega 53/2003 che può fornire un utile suggerimento. All’art. 1 comma 4 si afferma che ‘ulteriori disposizioni, correttive e integrative dei decreti legislativi… possono essere adottate… entro diciotto mesi…’ dalla loro entrata in vigore.
Insomma la riforma potrebbe essere applicata dalle istituzioni scolastiche con molta flessibilità, evitando rigidità, ponendosi in posizione di ricerca, sperimentazione e verifica.
I 18 mesi ‘di prova’ scadranno ai primi di settembre del 2005 e questo primo anno di riforma diventerà anche l’anno per verificarne e assestarne i profili più significativi. Una sorta di periodo di sperimentazione delle innovazioni, i cui esiti potrebbero costituire la base per gli assestamenti ordinamentali ed organizzativi che l’esperienza concreta dovesse suggerire.
Finché c’è una legge in vigore, e nei limiti in cui ci siano provvedimenti attuativi effettivamente applicabili, sarebbe auspicabile che questa verifica per l’eventuale integrazione del decreto avvenisse con la costruttiva partecipazione e il coinvolgimento delle scuole impegnate ad attuare la riforma.
Le istituzioni scolastiche, opportunamente sollecitate dal Miur, potrebbero sfruttare al meglio – concludeva TuttoscuolaNEWS – questa occasione per provare, sperimentare e verificare la piena fattibilità della riforma“.
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