Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Moratti: più spazio per le scienze

Parlando a Parigi della recente riforma italiana, il ministro Moratti ha sostenuto che occorre “rinforzare le discipline scientifiche nei curricula scolastici a partire dalla scuola primaria fino alla conclusione del percorso educativo”, e che saranno avviati appositi “piani di orientamento che aiutino gli studenti a verificare i loro interessi e le loro propensioni per la scienza e la tecnologia”.
Queste impegnative parole sono state pronunciate dal ministro italiano in una prestigiosa sede internazionale, il Comitato per la politica scientifica e tecnologica dell’OCSE, riunitosi nella sua sede di Parigi il 29 e 30 gennaio, con la partecipazione dei ministri della Ricerca e della Tecnologia di 30 Paesi.

Tuttoscuola nel numero 437 del mese di dicembre 2003 ha segnalato il pericolo che vengano a mancare le forze giovani per far avanzare l’attuale livello di progresso scientifico e tecnologico in mancanza tra l’altro di una sostanziale spinta propulsiva all’orientamento degli studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado basato sulla messa a disposizione di informazioni e non su una didattica orientativa.

L’impegno a rafforzare la cultura scientifica e tecnologica era stato assunto dal nostro Paese, d’altra parte, anche in sede comunitaria, nel quadro del trattato di Lisbona del marzo 2000, che aveva invitato i Paesi aderenti ad operare, anche attraverso le politiche formative, in modo da rendere l’Unione Europea l’area tecnologicamente più competitiva del mondo entro il 2010.

Quali conseguenze deriveranno da questi impegni per le scuole italiane? La prospettiva aperta dalla recente riforma è quella di una riduzione della quota nazionale obbligatoria dei curricoli (27 ore nella scuola primaria e secondaria di primo grado, tra 28 e 30 per la secondaria superiore). Il rafforzamento delle discipline scientifiche, d’altra parte, non può essere assicurato altro che all’interno della quota obbligatoria. A spese di quali altre discipline? Non della lingua materna, probabilmente, visto che gli esperti di tutto il mondo concordano nel sostenere che essa vada caso mai rafforzata, perché un più saldo possesso dello strumento linguistico e comunicativo sembra essere la chiave d’accesso per un più efficace apprendimento anche delle altre materie. A allora, quali altre materie daranno spazio nei prossimi anni alle discipline scientifiche?

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