
Manovra finanziaria. Gli effetti sulla scuola
Gli oltre 24 miliardi della manovra finanziaria non hanno come obiettivo diretto il sistema di istruzione, ma indirettamente lasciano il segno anche sul personale scolastico e su altre situazioni correlate alla scuola, eccome.
La previsione normativa di riversare buona parte della manovra sui dipendenti pubblici ha effetti anche sul personale della scuola, con alcune conseguenze specifiche forse più pesanti.
Viene bloccato il contratto collettivo nazionale che avrebbe dovuto attivarsi da quest’anno con effetti su tutto il 2012. Il blocco determinerà il congelamento della retribuzione attuale con una perdita media stimabile intorno ai mille euro annui per dipendente.
Sarà però più pesante il previsto congelamento degli scatti di anzianità con effetto per il triennio 2011-2013. Questo secondo congelamento potrà riguardare circa la metà del personale con perdite medie di circa duemila euro lordi annui, ma con picchi più elevati per taluni profili secondo la posizione stipendiale attualmente in godimento. Il blocco non avrà a quanto pare effetti giuridici consentendo comunque lo scorrimento di carriera.
Sembra rientrato il rischio di ritardo nella liquidazione della indennità di buonuscita per il personale che lascia il servizio (la rateizzazione e il rinvio dovrebbe riguardare però i dirigenti scolastici).
L’organico dei posti di sostegno è confermato nella attuale quantità, ferma restando in via straordinaria la possibilità di attivare anche posti in deroga.
Per i bilanci dei ministeri è prevista la riduzione delle spese per una percentuale pari al 10%. Non è possibile prevedere quali settori potranno essere interessati, ma, come è successo negli ultimissimi anni, le scuole paritarie cominciano a tremare temendo che i tagli possano riguardare i loro contributi previsti.
Sembra che si sia salvato dalla scure tramontiana il 30% dei risparmi della manovra del 2008 da reinvestire nella carriera dei docenti. Inoltre si stabilizzano 10 mila precari.
Tutto questo in attesa di conoscere, finalmente, il testo definitivo del decreto legge.
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