Manifestazioni studentesche in tono minore

Le stagioni non sono più quelle di una volta. Soprattutto quelle degli studenti.
La stagione della contestazione studentesca ha avuto in passato un rituale di assemblee, di autogestioni, di okkupazioni e di manifestazioni di piazza coincidente con i primi mesi di scuola.
Le annunciate manifestazioni e occupazioni studentesche, in questo autunno 2007, sono state invece ridotte al minimo, stando almeno alle scarne cronache giornalistiche che, sempre con minor interesse, ne parlano. Cambiano i tempi o, piuttosto, è la conseguenza dei cambi di Governo, pregiudizialmente amici o nemici degli studenti?
Le manifestazioni e le occupazioni da parte degli studenti che, imitando le pronunce della sinistra radicale, invocavano l’abrogazione della riforma Moratti, si sono stemperate fino ad annullarsi del tutto, anche se l’attuale Governo quella contestata riforma non l’ha ancora formalmente azzerata.
Anche la goliardica proposta di un vaff…day contro il ministro Fioroni per le sue iniziative di reintroduzione degli esami di riparazione e di maggior rigore negli studi si è ridotta a qualcosa di simbolico o poco più (un flop vero e proprio) – segno forse che la maggior parte degli studenti ha capito che una scuola più seria è nel loro interesse. Ha trovato invece un certo consenso l’iniziativa a sostegno di nuove politiche per il diritto allo studio che, secondo notizie di stampa, ha visto scendere in piazza circa centomila studenti in quasi tutta Italia.
L’iniziativa di mobilitazione di studenti di sinistra delle scuole e delle università italiane coincide con la quarta edizione della Giornata mondiale promossa dal Social forum di Nairobi.
I ragazzi delle associazioni studentesche di sinistra (Rete degli Studenti, Unione degli Studenti, Studenti di Sinistra, StudentiSx e Unione degli Universitari) hanno chiesto al Governo di essere ascoltati. Il presidente della commissione Cultura della Camera, on. Pietro Folena, ha prontamente preso atto delle richieste avanzate dagli studenti.