Mancato silenzio per i morti di Kabul, le due dirigenti ricevono una ”censura”

Si è conclusa con un provvedimento di `censura’ nei confronti di due dirigenti scolastici, emesso dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, Maria Maddalena Novelli, il procedimento disciplinare in relazione alla mancata osservanza del minuto di silenzio indicato dal ministro dell’Istruzione per il 21 settembre, in coincidenza dei funerali dei sei paracadutisti rimasti uccisi a Kabul a seguito di un attentato.

Il provvedimento (scritto) sarebbe stato comunicato prima di Natale alle due presidi romane, Simonetta Salacone, a capo dell’istituto primario Iqbal Masih, e Renata Puleo, dirigente della scuola primaria Maffi di Primavalle, e reso noto solo oggi. Quando le due dirigenti censurate hanno deciso di rendere pubbliche, attraverso una lettera aperta, le ultime settimane della vicenda.

La direttrice regionale, durante le vacanze natalizie, ci ha `comunicato’ – hanno scritto le dirigenti censurate – che abbiamo ignorato non una circolare, ma infranto la legge sui cerimoniali di Stato e un’ordinanza del Governo; che non possiamo riferire alla stampa senza autorizzazione, in forza della fedeltà dovuta (al contratto, alla Nazione, alla amministrazione pubblica, al Governo in carica?); che abbiamo sforato rispetto all’autonomia dirigenziale e degli organi collegiali“.

La nota chiude con un ammonimento a recedere in futuro da tali comportamenti e allerta le dirigenti rispetto alle ricadute di questi atti sulla valutazione del loro operato complessivo. Per le presidi si tratterebbe quindi di una `censura’.

Le due dirigenti si sono dette soddisfatte della vicenda, per la quale hanno ricevuto il sostegno dei “genitori, le associazioni professionali e pacifiste, le organizzazioni sindacali (con qualche prudenza), i docenti“.

Sull’esito della vicenda oggi la Flc-Cgil ha emesso un comunicato nel quale descrive la decisione dell’organo periferico del Miur un “arbitrario procedimento disciplinare“.