Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Mancano i docenti per ciechi e ipovedenti

In Italia sono troppo pochi gli insegnanti di sostegno che conoscono e possono insegnare il sistema Braille ai ragazzi non vedenti e ipovedenti e pochi sono i corsi di specializzazione per la formazione degli insegnanti.

E’ la denuncia partita da Michele Corcio, presidente del Club Italiano del Braille presso l’Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS, in occasione della giornata mondiale dedicata a Louis Braille.

”Chiediamo – dichiara Corcio – che la scuola consideri fondamentale e imprescindibile il sistema Braille per l’educazione dei nostri ragazzi con gravi problemi visivi, perche’ senza l’apprendimento di questo sistema non vi e’ autonomo accesso a informazione e cultura, la cui mancanza e’ il presupposto per la loro emarginazione sociale”.

I non vedenti oggi in Italia sono circa 300 mila, un milione gli ipovedenti che, principalmente a causa dell’invecchiamento della popolazione, sono in aumento mentre diminuisce la cecita’ assoluta. Solo il 15% dei non vedenti conosce il Braille, codice fatto di puntini che al tatto sono traducibili in parole e frasi.

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