Ma la valutazione finale dei docenti la fa soltanto il dirigente

Il nuovo comitato di valutazione, uscito dal maxiemendamento e destinato a diventare norma definitiva con ogni probabilità tra un paio di settimane dopo l’ok definitivo della Camera in terza lettura, ha visto l’aggiunta di un soggetto esterno alla istituzione scolastica.

Il nuovo comitato di valutazione, presieduto dal dirigente scolastico, è composto da tre docenti, due genitori (nelle superiori un genitore e uno studente) e un componente esterno individuato dall’Ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici.

Per fare che? Per valutare i docenti? No.

“Il comitato individua i criteri per la valorizzazione dei docenti sulla base:

    a) della qualità dell’insegnamento e del contributo al miglioramento dell’istituzione scolastica, nonché del successo formativo e scolastico degli studenti;

     b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell’innovazione didattica e metodologica, nonché della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche;

     c) delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale”.

Il comitato, dunque, non valuta gli insegnanti, ma definisce i criteri per valutarli.

Chi li valuta? La risposta viene dal comma 126: “Il dirigente scolastico, sulla base dei criteri individuati dal comitato per la valutazione dei docenti, istituito ai sensi dell’articolo 11 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come sostituito dal presente articolo, assegna annualmente al personale docente una somma del fondo di cui al comma 125 sulla base di motivata valutazione”.