Ma con la riforma i ragazzi avranno una riduzione di ore?

C’è attesa per conoscere la versione definitiva dei regolamenti di riforma dell’istruzione secondaria superiore, dopo che la lunga procedura consultiva prevista (Cnpi, Conferenza unificata, Consiglio di Stato e Commissioni parlamentari) si è conclusa la settimana scorsa con i pareri (favorevoli a maggioranza) delle Commissioni Istruzione della Camera e del Senato.

Tra le preoccupazioni, accompagnate anche da critiche, vi è quella che riguarda il nuovo tempo scuola degli studenti che, apparentemente, sarà ridotto per ottenere una conseguente riduzione del fabbisogno di docenti e, quindi, tagli di organico.

Non ci sarà riduzione di tempo scuola, se il Miur metterà in pratica l’intenzione dichiarata di impedire ore di lezione di durata inferiore ai 60 minuti. In tal caso gli studenti coinvolti direttamente nella riforma del secondo ciclo avranno sostanzialmente lo stesso orario di chi li ha preceduti sui banchi degli istituti superiori. Spieghiamo perché.

I vecchi ordinamenti, soprattutto per gli istituti tecnici e i professionali ma anche per i licei passati alle diverse sperimentazioni, prevedevano (e prevedono ancora per le classi non ancora a riforma) orari settimanali di 34-36 ore (a volte anche 40). Si trattava, però, di ore virtuali perché quasi sempre, per cause di forza maggiore (mancanza di trasporti e di mense scolastiche), quelle ore venivano ridotte di 10-15 minuti ognuna consentendo di mantenere l’intero orario nella fascia del mattino, senza bisogno di rientri pomeridiani.

In questo modo le ore effettive per gli studenti diventavano al massimo 30 alla settimana.

30 ore effettive, proprio come quelle previste ora, in media, dai nuovi quadri orario della secondaria superiore riformata. Ci riferiamo ai quadri orario noti da mesi, ma che non dovrebbero subire sostanziali cambiamenti nella versione definitiva dei regolamenti alla quale si sta lavorando al Miur.

Se, dunque, le ore di lezione saranno a tutti gli effetti quelle dei nuovi quadri orario, non ci sarà più nemmeno bisogno di ricorrere alle riduzioni di orario per cause di forza maggiore.