M5S: I soldi del merito vanno dirottati sull’aggiornamento

I parlamentari del Movimento 5 stelle nelle Commissioni Cultura della Camera e del Senato hanno avanzato una proposta, tanto strana quanto tardiva, per il Comitato di valutazione e il bonus per l’aggiornamento, due istituti disciplinati dalla recente legge 107/2015.

Sospendere la costituzione e l’attività della Commissione di valutazione per gli insegnanti – affermano i parlamentari – che, così come concepita, mina alla base la libertà di insegnamento,  pluralismo e la democrazia previsti alla Costituzione e abolire il cosiddetto ‘bonus’ nei confronti degli insegnanti, ridistribuendo le risorse dell’apposito fondo a tutto il personale docente della scuola in funzione delle ore spese per aggiornamento e formazione”.

La risoluzione dei pentastellati si fonda sulla constatazione che per le decisioni del Comitato di valutazione non sono stati inseriti criteri di  ‘trasparenza’ ed ‘imparzialità’, essenziali per consentire il suo corretto funzionamento.

Secondo i parlamentari, il bonus di premialità farebbe acqua da tutte le parti per il fatto che, a loro parere, la misura individuale dipende dalla quantità dei beneficiari: più elevato è il numero dei beneficiari, meno consistente sarebbe l’importo del bonus.

È bene ricordare che in ogni istituzione scolastica autonoma spetta al Comitato definire criteri oggettivi su tre aree di valutazione che attengono all’attività dei docenti; criteri che, giocoforza, dovranno essere resi pubblici.

Quanto poi al fatto, ritenuto negativo, che la misura individuale del bonus dipenda dal numero dei beneficiari, c’è da osservare che questa eventualità rientra nei criteri legittimi che il Comitato vorrà definire. Se nel Comitato della scuola x si deciderà di premiare il 10% dei docenti in servizio, mentre nel Comitato della scuola y si deciderà invece di premiarne il 20%, vi saranno indubbiamente misure diverse di premialità. È conseguenza dell’autonomia scolastica.

O si preferiva l’iniziale proposta della Buona Scuola che aveva fissato nel 5% per tutti la quota dei premiandi?