L’udienza del Tar rinviata

Il 14 giugno il Tar ha dato comunicazione ufficiale del rinvio – richiesto dai sindacati confederali della scuola -dell’udienza che avrebbe dovuto dibattere della richiesta di sospensiva delle norme di applicazione della legge di riforma. Se ne riparlerà forse tra un mese.

Tuttoscuola, raccogliendo nei giorni scorsi voci ufficiose del rinvio, ne aveva dato notizia nel proprio notiziario settimanale, affermando che si trattava di “Una sentenza attesa e temuta da entrambe le parti perché caricata di pesante giudizio politico nei confronti della parte soccombente. Se il Tar, infatti, dovesse accogliere il ricorso, vi sarebbe un pesante smacco di tutta l’azione riformatrice del ministro. Per contro, se il ricorso dovesse essere respinto, cadrebbe buona parte del castello di accuse e di resistenze del mondo sindacale che si è battuto per fermare la riforma.”

Cgil-scuola non ha gradito il tono della notizia, soprattutto laddove Tuttoscuola riportava presunte voci circa il desiderio sindacale di spostare in estate l’esito di una sentenza che si temeva probabilmente non favorevole.

Tuttoscuola non ha inteso schierarsi sull’una o sull’altra posizione e ha voluto invece riferire della rilevanza politica della sentenza.

Il sindacato di Panini ricorda che comunque si tratta di richiesta di sospensiva e non di giudizio di merito. Lo sappiamo bene, ma ciò non toglie che, pur trattandosi di sospensiva, la pronuncia che ne uscirà, a favore o contro la riforma del ministro (anche se legata al futuro giudizio finale di merito), avrà in ogni modo effetto dirompetente.

Non sarà l’ultima spiaggia per nessuna delle parti, ma non si potrà dire che non avrà effetti politici.

Per la cronaca è bene precisare che il rinvio non è venuto a seguito di integrazione di documentazione al ricorso, ma su istanza di rinvio da parte sindacale.