
Lotta ai diplomifici/1. La strada è ancora lunga

Il lavoro da fare per estirpare definitivamente il fenomeno dei diplomifici, che esiste da sempre ma è esploso negli ultimi anni, è ancora lungo.
Lo dimostra il fatto che dopo lo scalpore sollevato dai dossier di quasi un anno fa di Tuttoscuola, i servizi giornalistici che ne sono seguiti, le puntate di “Striscia la notizia” che da anni fa visita a strutture sospette, e soprattutto il piano di ispezioni a tappeto voluto dal ministro Valditara, anche l’istituto che era finito maggiormente sotto i riflettori per il più ampio scarto di iscritti tra il quarto e il quinto anno (da zero a oltre 800), alle pendici del Vesuvio, in questi giorni sta tranquillamente svolgendo gli esami a 805 studenti, tutti provenienti da altri istituti, nella maggior parte dei casi di altre Regioni. E ciò nonostante il provvedimento di revoca della parità emesso nei mesi scorsi dall’Ufficio Scolastico regionale della Campania per numerose irregolarità e la sentenza del Tar che aveva confermato la revoca.
Come è possibile? Gli studenti dell’istituto, seguendo una strategia giudiziaria “con il pelo sullo stomaco”, hanno presentato nell’imminenza dell’esame di Stato ricorso al Consiglio di Stato, che – bontà sua – ha “Ritenuto che, in considerazione dell’approssimarsi della conclusione dell’anno scolastico e delle relative prove di esame sia opportuno, tenuto conto della riconosciuta sussistenza del periculum in mora, accogliere l’istanza di sospensione dell’esecutività della sentenza impugnata”. Et voilà, la maturità è servita anche quest’anno al “Centro scolastico Elsa Morante” di Ottaviano, in provincia di Napoli. Per un fatturato stimabile in almeno 4 milioni di euro.
Questa scuola paritaria (ma dipenderà dall’esito giudiziario se resterà tale) ci ha abituato ai grandi numeri di candidati alla maturità (664 nel primo anno di nascita nel 2021-22 e, superandosi, 866 nel 2022-23), facendo impallidire, doppiandoli, i maggiori istituti statali (pochissimi), alcuni dei quali arrivano a malapena sotto i 500 candidati. Con zero iscritti al quarto anno nell’anno scolastico precedente.
Dai dati ufficiali accessibili on line, Tuttoscuola ha anche rilevato che fin dai primi di giugno erano state costituite per quei candidati “interni” ben dodici commissioni per 23 classi (due per commissione) costituite ognuna da 35 candidati (il massimo consentito).
Ovviamente per le dodici commissioni erano anche riportati i nominativi e le sedi di provenienza dei 12 presidenti, dei 36 commissari esterni e di tutti gli interni.
Evidentemente l’USR Campania aveva tenuto conto di una prima ordinanza del Consiglio di Stato e aveva provveduto per tempo alle nomine dei commissari.
Non a caso nei giorni scorsi Tuttoscuola invitava alla prudenza: “Potrebbe essere presto per cantare vittoria”, facendo riferimento ai ricorsi legali messi in atto dagli istituti chiamati in causa, pronti a vender cara la pelle. Facile profezia, purtroppo.
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