L’organico di fatto si allontana sempre più dalla pianta organica

Da anni il ministero dell’istruzione sta inseguendo un sogno: far coincidere l’organico di fatto con l’organico di diritto, cioè confermare integralmente (o quasi) la pianta organica dei posti di docente definita nei primi mesi dell’anno su cui si fanno i trasferimenti degli insegnanti e si calcolano gli oneri delle leggi finanziarie.
Ma puntualmente, ogni anno, l’organico di fatto, pochi mesi prima delle lezioni, cambia le carte in tavola e altera decisamente le quantità dei posti definiti e la loro distribuzione.
Un esempio? Nel 1998-99 l’organico di diritto – i posti – erano stati definiti complessivamente in 746.414: ma poi gli insegnanti utilizzati di fatto, compresi i supplenti annuali e fino al termine delle attività, furono 796.878, cioè 50.464 in più (+6,76%).
Le cose non sono migliorate negli anni successivi e l’organico di fatto ha preso gradualmente il largo da quello di diritto, tanto che nell’anno che si sta concludendo i posti che sono stati aggiunti all’organico di diritto sono diventati più di 80 mila, con un incremento complessivo del 10,72% (747.155 posti di diritto e 827.231 di fatto).
E ciò si è verificato nonostante il ministero sia riuscito, rispetto al precedente anno scolastico, a ridurre sia la quantità di posti dell’organico di diritto (da 755.878 posti del 2001-2002 a 747.155 del 2002-2003) sia quelli dell’organico di fatto (da 830.648 del 2001-2002 a 827.231 di quest’anno).
Per il 2003-2004 il Miur riuscirà ad invertire la tendenza e ad avvicinare il fatto al diritto?