L’ondina lunga della materna

L’anticipo dell’ingresso a scuola, che ha lasciato perplesso più di un ministro, avrebbe un effetto anomalo sulle iscrizioni in prima elementare. Infatti, nel primo anno di eventuale anticipo dell’obbligo di quattro (o sei) mesi si creerebbe un aumento del 33 per cento (o del 50 per cento) della popolazione scolastica iscritta in prima elementare, con ripercussioni sul numero delle classi e sugli assetti degli organici del personale docente (Docenti di scuola elementare statale).
Il maggior fabbisogno di insegnanti (da un minimo di 13.500 a un massimo 27.000, con un maggior costo stimabile dai 950 ai 1.900 miliardi di lire) contrasterebbe però decisamente con il taglio di organici previsto dalla Finanziaria 2002 che dovrebbe comportare dal prossimo settembre, proprio per l’elementare, una riduzione, secondo i calcoli del ministero comunicati ai sindacati della scuola in questi giorni, di 2.500 posti: un dare e un avere in evidente contraddizione.
L’onda di nuovi iscritti, anche se più contenuta di quella provocata dall’applicazione della legge 30/2000 sui cicli, avrebbe ripercussioni sui 12 successivi anni di scuola, trascinandosi quindi nel tempo, oltre all’aumento anomalo di un’annualità di iscritti, anche l’incremento temporaneo di classi e di insegnanti per la scuola media e poi per la secondaria superiore.
Si porrà ancora una volta, quindi, il problema della ‘frantumazione’ dell’onda che tanto aveva appassionato e angustiato i tecnici del ministero dell’istruzione per contenerne gli effetti negativi.
Come porre rimedio: una soluzione potrebbe venire dalla gradualità dell’anticipo, prevedendo, ad esempio, che nel primo anno si disponga un anticipo di due/tre mesi, nel secondo anno di quattro/sei mesi, e così via.