L’OK al contratto non arriva: diffida sindacale

Secondo le previsioni di un mese e mezzo fa, avrebbe dovuto esserci in questi giorni la firma del contratto scuola, ma tutto sembra ancora in alto mare, senza notizie che facciano capire quale sorte gli sia toccata.

Il contratto si è perso nelle stanze governative e non è nemmeno arrivato alla seduta del Consiglio dei Ministri di fine giugno che lo avrebbe dovuto approvare per consentirgli di proseguire l’iter conclusivo di approvazione.

Definito come ipotesi il 16 maggio scorso, il contratto 2002-2005 per più di un milione di dipendenti della scuola è stato sottoposto alla consultazione della categoria e all’approvazione degli organismi direttivi dei quattro sindacati firmatari (Cgil-scuola, Cisl-scuola, Uil-scuola e Snals) per essere trasmesso dall’Aran al Comitato governativo di settore e poi alla Corte dei Conti.

Il ritardo di approvazione aveva allarmato nei giorni scorsi i sindacati che avevano incolpato il ministero dell’istruzione di ostacolarne l’iter approvativo (ma il Miur si era affrettato a chiarire di avere da tempo dato il proprio parere al testo di accordo e di averlo trasmesso al Governo) e avevano tacciato l’Anp di tramare contro la firma (l’Associazione presidi ha risposto per le rime in www.anp.it). Intanto il Governo ha continuato a tacere, appunto.

E allora, invece dell’ok governativo, è arrivata la diffida sindacale.

I quattro sindacati firmatari hanno indirizzato formale diffida al Presidente del Consiglio, al Consiglio dei Ministri, al Ministro della Funzione pubblica e all’Aran, avvertendo che “provvederanno a tutte le necessarie azioni legali, anche occorrendo in sede penale e civile, per ottenere il pieno riconoscimento dei diritti dei lavoratori della scuola ed il risarcimento di tutti i danni da questi eventualmente subiti“.