
Da materia “cenerentola” a disciplina obbligatoria. Ora gli italiani dovranno imparare la carta costituzionale. L’esperto che ha guidato il gruppo di lavoro ministeriale: “La vecchia educazione civica era diventata un’appendice facoltativa. Il decreto Gelmini riprende, estende e riqualifica il disegno originario di Moro, contribuendo a rinforzarlo sul piano curricolare”.
La Costituzione italiana entra dalla porta d’ingresso nelle aule delle scuole. Dopo sessant’anni di coabitazione un po’ nascosta con la storia e la geografia, sotto il titolo dell’educazione civica o più recentemente dell’educazione alla convivenza civile, “Cittadinanza e Costituzione” diventa sin dall’anno scolastico che sta per iniziare una vera e propria nuova disciplina, con un proprio orario obbligatorio e valutazione autonoma e specifica.
E’ una delle novità del decreto legge presentato oggi in Consiglio dei ministri da Mariastella Gelmini, che imprime un’accelerazione rispetto agli obiettivi contenuti nel suo disegno di legge presentato alle Camere a inizio agosto.
Uno speciale sul portale di Tuttoscuola approfondisce le novità e i risvolti dell’introduzione della disciplina “Cittadinanza e Costituzione”, che rappresenta il completamento di un percorso iniziato da Aldo Moro nel 1958, che da ministro dell’istruzione introdusse l’educazione civica, e ci avvicina all’approccio seguito in altri paesi, come la Spagna.
Lo speciale ricostruisce la storia dell’Educazione civica, da materia “cenerentola” a materia ordinaria, ed effettua una comparazione con quanto si fa all’estero.
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