Lo stress degli insegnanti

In risposta al precedente lettore, ci ha scritto G. M., intervenendo sul tema della valutazione degli insegnanti e sugli incentivi economici per i più meritevoli. Ne pubblichiamo l’email.

Invitiamo gli altri lettori a inviarci le loro opinioni sul tema (o su altri temi nuovi da proporre), scrivendoci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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Concordo pienamente sul fatto che all’autonomia scolastica vada affiancata una procedura adeguata per la valutazione di insegnanti, personale ata e dirigenti.

Tuttavia sarebbe auspicabile che le proposte valutative non ponessero l’accento sull’aspetto punitivo e repressivo (di per sé nemico della buona didattica, poiché induce paura e frena l’entusiasmo e la creatività degli stessi docenti) bensì su un meccanismo che affianchi alla severità (in taluni casi necessaria) anche un sistema di incentivi economici (ma non solo) che faccia da leva per il rilancio del settore scuola.

Non mi stupisce la notizia da voi pubblicata che la professione docente (ed io aggiungo anche il personale amm.vo e dirigente) sia esposta a tanti malesseri. Questo governo vuole rilanciare il comparto scuola con sostanziali tagli e pretende di allinearne le performance a quelle dei paesi europei più virtuosi senza però considerare che in tali paesi i docenti godono di stipendi doppi ed anche tripli rispetto ai nostri.

Io (e come me tanti) sono insegnante per passione, tuttavia ritengo semplicemente ridicola una politica che non tenga conto (in ciò che spaccia come riforme della scuola) di una cosa talmente ovvia quanto volutamente dimenticata: non si può realizzare alcuna riforma né alcuna procedura valutativa in cui non venga bilanciato il classico binomio bastone e carota.

Sono più di 15 anni che la nostra categoria viene solo bastonata. Come stupirsi, dunque, se molte scuole e molti insegnanti rispediscono al mittente le due proposte valutative proposte dal Miur? Si destini una buona fetta del Pil a potenziare le strutture scolastiche e gli stipendi del personale e solo allora avranno un senso i meccanismi valutativi proposti dal Miur, da Brunetta o da chi dir si voglia.

G.M.

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