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Lo Speciale Tuttoscuola sulla nuova materia "Cittadinanza e Costituzione"

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Strano a dirsi, ma dopo sessant’anni per la prima volta sarà obbligatorio nelle scuole italiane studiare il primo e gli altri articoli della Costituzione, con tanto di interrogazione e voto in pagella.

E’ una delle novità del decreto legge che verrà presentato domani in Consiglio dei ministri da Mariastella Gelmini, che imprime un’accelerazione rispetto agli obiettivi contenuti nel suo disegno di legge presentato alle Camere a inizio agosto.

Insieme alle norme sulla valutazione del comportamento degli studenti (l’ex voto in condotta, che sarà espresso alle superiori in una scala da 1 a 10 e farà media), sul saldo dei debiti formativi (che verrà verificato tra il 1° e il 9 settembre, pena la non ammissione all’anno successivo), con l’introduzione vincolante dello studio della convivenza civile e della Costituzione si compie un passo deciso verso quella “scuola della serietà” di cui aveva già parlato il predecessore del centrosinistra Fioroni, e che il neo ministro Gelmini intende concretamente realizzare, attuando in questo un disegno bipartisan contro il dilagare del bullismo e della perdita di valori civili.

Tuttoscuola sul suo sito approfondisce le novità e i risvolti dell’introduzione della disciplina “Cittadinanza e Costituzione”, solo apparentemente simile all’educazione civica di una volta e alla morattiana educazione alla convivenza civile di oggi.

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