Lo Snals gioca d’anticipo chiedendo un nuovo orario dei docenti della primaria

Nel corso dell’incontro che il segretario dello Snals Galati ha avuto nei giorni scorsi con i vertici del Miur, è stata formalizzata la richiesta di una “riconsiderazione dell’orario di insegnamento nella scuola elementare che, nel rispetto della unitarietà della funzione, dovrà essere attestato in 18 ore settimanali“.

Si tratta di una richiesta che, superando i limiti della competenza contrattuale sull’orario di servizio dei docenti, evidenzia l’opportunità che il legislatore intervenga tempestivamente su questa materia, in conseguenza dell’unitarietà della funzione docente prospettata dal nuovo decreto legislativo sulla formazione e il reclutamento degli insegnanti.
Il fatto che lo Snals abbia presentato questa richiesta al Miur può far intendere che la strada dell’omogeneizzazione dell’orario dei docenti (tutti a 18 ore settimanali) possa essere seguita dal legislatore delegato nell’ambito della definizione dello stesso schema di decreto legislativo sulla formazione degli insegnanti.

La proposta non mancherà certamente di provocare contraccolpi in ambito sindacale e politico, dati anche gli ulteriori effetti che essa potrebbe indurre, quali, ad esempio, l’aumento degli organici nella primaria e la parità di trattamento retributivo tra i docenti dei diversi ordini di scuola.

Di abbassare gradualmente l’orario settimanale dei docenti di elementare dalle 22+2 attuali a 18 ore si era già parlato genericamente ai tempi della legge sui cicli scolastici (legge 30/2000), quando la previsione di eccedenza di personale per effetto della riduzione della scuola di base da otto a sette anni prospettava decine di migliaia di docenti in esubero, utili per riassorbire gli effetti della riduzione di orario dei maestri.