Lo sciopero del 5 maggio e la tentazione del ponte lungo

Capita spesso che i sindacati – ci riferiamo a tutti e non solo a quelli della scuola – nella scelta del giorno della settimana in cui effettuare lo sciopero privilegino il venerdì (o, a volte, il lunedì), verosimilmente per indurre in tentazione i lavoratori più riottosi a legare il giorno dell’astensione con quelli del week-end per sfruttare un ponte più lungo.

Non è certamente il caso dello sciopero unitario del prossimo 5 maggio, perché quella data, nel rispetto delle regole per lo sciopero, era il primo giorno utile, decorsi i dieci giorni (durata minima tra uno sciopero e un altro) dallo sciopero dell’Anief del 24 aprile (data, questa, forse propiziatrice per un miniponte).

Ma quella data del 5 maggio involontariamente sta offrendo l’occasione (per qualcuno la tentazione è molto forte) per un maxiponte di cinque giorni.

Per molti insegnanti, infatti, con il sabato chiuso (soprattutto scuola dell’infanzia e scuola primaria, e tanti altri con il giorno libero del sabato) si prospetta un ponte lungo, a condizione, però, di evitare il lunedì di lavoro a scuola.

Per costruire un ponte di questa lunghezza occorre, però un po’ di disinvoltura: la richiesta di un giorno per ferie oppure per motivi di famiglia o, pensando male, un certificato medico compiacente.

Se c’è un familiare disabile da assistere può venire in soccorso uno dei tre giorni mensili di permesso per la legge 104… Le vie dei pontieri, come si sa, sono quasi infinite.

Ma a scuola gli alunni, nel caso di maxiponte, non avranno i loro insegnanti. E le segreterie avranno il loro da fare per cercare supplenti nella scuola dell’infanzia e della primaria.

A pensar male si fa peccato, diceva argutamente Giulio Andreotti, ma…