Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

L’istruzione nella ‘Carta dei Valori’

Si parla di istruzione in 5 dei 31 articoli contenuti nella “Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione“, presentata ieri alla stampa dal Ministro dell’Interno Amato e da Carlo Cardia, presidente del Comitato scientifico che l’ha prediposta.

Il documento si ispira largamente alla Costituzione della Repubblica Italiana, della quale richiama alcuni principi fondamentali, dalla centralità della persona umana all’uguaglianza dei diritti fra uomo e donna e al diritto alla libertà religiosa.

L’obiettivo della Carta è quello di evidenziare i valori e i principi validi per tutti coloro che scelgono di risiedere stabilmente in Italia, di qualsiasi gruppo o comunità etnica o religiosa facciano parte.

Nella sezione dedicata a scuola, istruzione, formazione si afferma che “è dovere di ogni genitore, italiano o straniero, sostenere i figli negli studi, in primo luogo iscrivendoli alla scuola dell´obbligo, che inizia con la scuola primaria fino ai 16 anni“.

Sulla delicata questione dell’insegnamento religioso la Carta considera “essenziale” promuovere la conoscenza della

cultura e della religione di appartenenza dei ragazzi e delle loro famiglie. Perciò è previsto che a determinate condizioni (non precisate) vengano istituiti corsi di insegnamento religioso scelti volontariamente dagli alunni o dai loro genitori.

L’ultimo articolo “scolastico” della Carta, con chiaro richiamo all’art. 33 della Costituzione italiana, afferma infine che “è garantito il diritto di enti e privati di istituire scuole o corsi scolastici, purché non discriminino gli alunni per motivi etnici o confessionali, e assicurino un insegnamento in armonia con i principi generali dell´istruzione, e i diritti umani che spettano alle persone“.

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