L’intelligenza nelle mani dei ragazzi: la formula vincente dei centri di formazione professionale salesiana. La storia di Yden

Yden è arrivato dall’Etiopia con il padre ed i fratelli nel 2001 raggiungendo la madre che già era in Italia. Nel 2006 è entrato nella casa-famiglia Borgo ragazzi Don Bosco di Roma e grazie agli educatori ha potuto frequentare per tre anni la scuola professionale dei Salesiani, ha ottenuto un posto in stage all’interno di un’azienda leader nella produzione di cavalletti per la quale ora lavora come tornitore. “All’inizio non è stato semplice rapportarsi con gli altri- racconta Yden – con i miei coetanei, soprattutto a causa dell’ostacolo linguistico. Trascorsi i primi anni in Italia però sono riuscito ad integrarmi: ora ho amici e persone che mi aiutano e sostengono.” Quella di Yden per esempio è una delle tante storie che i centri di formazione professionale salesiana potrebbero raccontare al convegno del prossimo 6 aprile a Brescia, “LE NUOVE FRONTIERE DELLA FORMAZIONE. Giovani, network, alleanze”.

“Quella di Yden è la storia di tanti ragazzi – spiega don Enrico Peretti, direttore generale del Cnos-Fap. – che hanno potuto frequentare i centri di formazione professionale salesiana dove il singolo centro è un saldo punto di riferimento. L’essenziale per non perdersi è credere nelle proprie potenzialità e nella comunità cristiana, così come in generale nella società civile, che alla fine ha la possibilità di accogliere questi ragazzi come grandi risorse. È necessario però creare dei percorsi personalizzati in cui il ragazzo possa fare esperienze di vita, anche e soprattutto attraverso l’ambiente lavorativo, sviluppando personali valori. In questo contesto di inclusione sono gli stessi ragazzi a crescere l’uno grazie all’altro sempre sostenuti dagli educatori”.

Raccontandosi, Yden dà un consiglio agli adolescenti che come lui si sono trovati in situazione di difficoltà: “Sono stato aiutato tanto dagli educatori, li ho ascoltati e mi sono fidato. È importante non farsi trasportare su altre strade e impegnarsi nello studio. Grazie alla scuola sono stato assunto, dopo un periodo di stage, nell’azienda Cartoni S.p.a. Era bello però perché comunque alla mattina ogni tanto, se volevo, potevo giocare a pallone con gli amici chiedendo un permesso e recuperare poi le ore di lavoro al sabato”.

Il motto quello di don Bosco, “I ragazzi hanno l’intelligenza nelle mani”, è anche quello di Don Enrico Peretti. Un motto che darà anche forma e sostanza al convegno nazionale del 6 aprile prossimo a Brescia “LE NUOVE FRONTIERE DELLA FORMAZIONE. Giovani, network, alleanze” che si terrà presso Università Cattolica del Sacro Cuore Contrada di Santa Croce, 17 dalle ore 9.30 alle 17.00.

Al centro dell’incontro la formazione professionale a impronta salesiana in Italia, le storie dei giovani protagonisti e dei loro educatori, le materie di studio e l’educazione “umana” e spirituale assieme. “E’ importante saper cogliere quelle che sono le domande dei giovani per poter dare delle risposte concrete. – spiega Don Peretti. – Il progetto del centro di formazione professionale salesiano è rivolto proprio a tutti i giovani che hanno la possibilità di acquisire competenze e di diventare così autonomi.”