Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

L’integrazione possibile

Una volta c’erano i “bacini di utenza”, che obbligavano gli alunni a iscriversi nelle scuole di zona, poi la norma fu abrogata, prima ancora dell’ondata immigratoria, perché difficilmente applicabile anche a causa delle eccezioni di ogni genere che finiva per subire.

Oggi in qualche modo i “bacini” sono tornati di fatto (non di diritto) perché ci sono ormai zone dell’ Italia a forte, a volte dominante presenza di genitori e alunni stranieri, come nel caso limite della scuola primaria “Pisacane” di Roma (6 italiani su 184).

Che fare? Se si ripristinassero i “bacini” in molti territori di legittimerebbe l’esistenza di scuole frequentate praticamente solo da alunni stranieri, e sicuramente ricomparirebbero le “eccezioni” all’obbligo di iscrizione con i più diversi pretesti.

Il “tetto” alla presenza di alunni stranieri, suggerito al governo da un ordine del giorno approvato dalla Camera nello scorso mese di maggio, sarebbe una valida alternativa? Sembra crederlo Isabella Bossi Fedrigotti, a cui giudizio è ragionevole “inserire nelle classi un numero di stranieri compatibile con i normali livelli di istruzio­ne, di modo da non indurre alla fuga gli alunni italiani” (Corriere della Sera, 10 settembre 2009).

Ragionevole, ma bisognerebbe fare presto, non lasciare i processi in corso del tutto non governati, come sta accadendo, altrimenti le scuole per soli stranie­ri non potrebbero che moltiplicarsi. Occorrerebbe peraltro non considerare stranieri, almeno agli effetti scolastici, gli alunni di seconda generazione, per i quali in genere non si pongono problemi di lingua.

Forgot Password