L’innalzamento dell’obbligo fa aumentare… la dispersione scolastica

Con l’anno scolastico 1999-2000 l’Italia ha introdotto l’innalzamento dell’obbligo di un’altra annualità, portando negli istituti di istruzione secondaria 20-30 mila studenti in più all’anno.
All’aumento di studenti è però corrisposto anche un aumento dei ritardi e degli abbandoni negli anni successivi: più scolarizzazione e più dispersione.
Se infatti si esamina l’andamento delle presenze degli studenti di istruzione secondaria dal 1° anno di corso al quinto negli istituti statali italiani, si può rilevare che nel quinquennio 1995/96-1999/00 ogni 100 studenti iscritti al 1° anno sono arrivati al 5° anno il 63,22% (dispersione del 36,78%).
Nei quinquenni successivi la dispersione è andata gradualmente calando, arrivando nel 1998/99-2002/03 al minimo storico del 29,95%.
Ma, a cominciare dal successivo quinquennio 1999/00-2003/04 (il primo che inglobava i nuovi obbligati) la dispersione è risalita al 31,34%.
Un incremento di dispersione che è diventato costante, arrivando nell’ultimo quinquennio considerato, il 2001/02-2005/06, al 33,10% ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_235-1.doc ).
Il fenomeno trova conferma in tutte le tipologie scolastiche, dai licei ai tecnici: calo della dispersione fino al quinquennio che non comprendeva ancora l’innalzamento dell’obbligo e suo aumento costante negli anni successivi.
Notevole il caso degli istituti professionali che, dopo essere scesi nel quinquennio 1998/99-2002/03 al 43,76%, sono risaliti nell’ultimo quinquennio 2001/02-2005/06 al 50,57%.