L’identità del Liceo economico-sociale

Un primo bilancio sull’esito dell’opzione economico-sociale del Liceo delle Scienze Umane è stato tracciato, in occasione dei seminari interregionali di cui alla precedente notizia da Enrico Castrovilli, Presidente dell’AEEE-Italia (Associazione Europea per l’Educazione Economica).

Gode di buona salute questa nuova opzione liceale? La risposta, secondo Castrovilli, è per ora negativa: gli iscritti nelle classi prime delle superiori di questo liceo non superano il 2% degli allievi e i segnali che provengono dalle iniziative di orientamento delle scuole medie mostrano che l’opzione è poco visibile e che le famiglie stentano a capire cosa si studi in questo liceo. Una situazione paradossale alla luce della straordinaria rilevanza assunta dai temi economici, dalla crisi finanziaria internazionale agli spread, ai tanti problemi sociali e giuridici di oggi.

Su questa problematica i nostri licei sono “afoni”, e neppure l’opzione economico-sociale riesce a interpretare queste realtà: “Non era questo il risultato che si voleva raggiungere quando il DPR n.89 del 2010 stabilì per la prima volta in Italia la nascita tra i licei di un’opzione economico-sociale, con un identico numero di ore settimanali dedicate a economia/diritto e a scienze umane (psicologia, antropologia, sociologia e metodologia delle ricerca)”.

In parte, argomenta Castrovilli, “la configurazione dell’opzione e il quadro orario trovarono a suo tempo resistenze in licei eredi degli istituti magistrali quali quelli delle scienze sociali, dove sarebbe andata a innestarsi la nuova opzione” perché “essi avrebbero preferito che l’approccio sociale predominasse su quello economico-giuridico”.

Le resistenze sono state in buona misura superate, ma resta l’esigenza di rafforzare il profilo di un “più nitido Liceo economico e sociale”.

Secondo il presidente dell’AEEE-Italia “gli aspetti quantitativi, matematici e statistici assumono un ruolo centrale nel LES, perché consentono la verifica empirica di ogni correttezza teorica”. Per questo, a suo avviso, è auspicabile “che nei prossimi anni gli organi regionali competenti autorizzino l’apertura del Liceo economico e sociale presso i Licei scientifici” e “perché no anche classici”. L’apertura ai progetti di educazione finanziaria “sarà la migliore dimostrazione che la scuola italiana è finalmente pronta ad investire nell’economia e nelle altre scienze sociali”.

Tesi interessanti che non mancheranno di dar luogo a un dibattito che Tuttoscuola seguirà con attenzione.