Liceo classico: studenti brillanti, tante opportunità, ma sempre in meno lo scelgono

Liceo classico, contraddizione del sistema: al top nelle prestazioni degli studenti, eppure scelto sempre meno, soprattutto dai maschietti. Una situazione clamorosa per “il principe” della scuola italiana: l’ha messa in luce Almalaurea in una ricerca su 270 mila laureati, l’aveva già anticipata e commentata il Corriere della Sera nei giorni scorsi. Si riapre il dibattito su uno degli indirizzi più controversi di sempre, tanto che è arrivato persino ad affrontare la messa in scena di un vero e proprio processo nel 2014. All’epoca se ne decise l’assoluzione con l’obiettivo, però, di riformarlo. Ma oggi questa decisione avrebbe ancora senso?

Liceo classico: ma chi è che ancora lo sceglie? – Che il classico sia sempre meno scelto dai ragazzi sono i numeri a dirlo: su 604.611 studenti iscritti l’anno scorso al primo anno delle superiori, 58.186 sono quelli dei licei classici, nemmeno il 10%. Una percentuale apparentemente non trascurabile, che nasconde però una realtà ben diversa. Infatti, dentro ai classici convivono indirizzi diversi da quelli ‘puri’: ci sono quelli linguistici, scientifici, delle scienze umane per esempio, ma non solo. È la conseguenza delle ‘vecchie’ sperimentazioni Brocca passate da diversi anni a regolare ordinamento. Di conseguenza, l’anno passato solo poco più della metà di quei 58.186 studenti – per l’esattezza 31.180 – costituiva effettivamente la popolazione scolastica del tradizionale liceo classico, pari a poco più del 5% del totale degli iscritti al primo anno. Una percentuale che probabilmente per il 2016-17 non sarà nemmeno conseguita.

In fuga dal liceo classico – In realtà il calo di gradimento nei confronti del classico va avanti da diversi anni. Dal 2010 a oggi gli iscritti al primo anno sono scesi da 41.198 a 31.180. Circa 10mila iscritti in meno, un decremento medio di quasi un quarto (-24,3%). Nello stesso periodo si è registrata pure una flessione percentualmente maggiore soprattutto nelle regioni del Sud (-28,7%) e nelle Isole (-25,9%), mentre in quelle del Nord Ovest la flessione è stata più contenuta (-19,2%). Non essendo disponibili i dati scorporati degli altri indirizzi ospitati all’interno dei licei, per capire cosa è successo al liceo classico occorre andare indietro negli anni, fino a quando il liceo tradizionale non comprendeva ancora gli indirizzi sperimentali Brocca. Consultando gli annali dell’istruzione Istat, editi prima che il Miur provvedesse a pubblicare in proprio i dati del sistema scolastico, risulta che nel 1989, quando non erano presenti altri indirizzi in forma diffusa e consistente, i ragazzi iscritti al primo anno del liceo classico erano stati oltre 48 mila (esattamente 48.123), cioè 17mila più di quelli dell’anno scorso: un crollo del 35%!

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La ritirata dei maschi – Così l’ha chiamata Luca Serianni. A differenza di quanto avviene per i licei scientifici e per gli istituti tecnici e professionali, dove gli studenti di sesso maschile sono in maggioranza, nei classici il genere femminile prevale con una media di circa il 70%. Basti pensare che le ragazze che hanno scelto il classico nel 2015 sono state 21.800, mentre i loro coetanei di sesso opposto soltanto 9.380. Eppure chi sceglie di avere un diploma classico non sembra poi aver ragione di pentirsene.

A scuola risultati brillanti – Stando ai dati del ministero dell’istruzione, la maturità 2015, per la maggioranza dei liceali classici non è stata un problema. Nelle fasce di voto da 60 a 80, quelle considerate mediocri, gli studenti del classico hanno conseguito le percentuali più basse rispetto ai coetanei degli altri indirizzi. Per contro, gli stessi nelle votazioni più elevate, dall’81 al 100, hanno invece conseguito punteggi superiori a quelli dei maturandi degli altri indirizzi. E se parliamo di lode il discorso non cambia: rispetto alla media nazionale in tutti gli indirizzi che registra il 4,9% dei diplomati con voto di 100 su 100 e di 0,9% con 100 e lode, il 9,9% dei ragazzi del liceo classico ha conseguito una votazione di 100 su 100 e il 2,6% è arrivato tranquillamente anche alla lode.

Migliori anche alla laurea – E all’università? I laureati provenienti dal liceo classico, secondo la ricerca di Almalaurea, conseguono, in qualunque facoltà universitaria, un punteggio nel voto di laurea più alto di quello dei colleghi: media di 105, contro 103 di chi si è diplomato allo scientifico e 99,7 di chi ha studiato a un tecnico.

E al lavoro? – Sarebbe interessante, come affermava Umberto Eco tra le sue “ragioni della difesa” nel processo al liceo classico, conoscere il “numero di tutti quei giovani che hanno inventato un mestiere e degli startupper che sono usciti dal liceo classico”. Perché non è vero che per i diplomati del classico le prospettive di lavoro sono limitate: secondo Almalaurea svolgono lavori in ogni ambito e non gli sono precluse le facoltà scientifiche, tanto che in non poche di queste battono i loro colleghi provenienti dallo scientifico per media di voti d’esame, voto di laurea e regolarità di studi. Ma allora perché il liceo classico è scelto sempre meno?

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