Licei a 4 anni: Scrima, no grazie

Anche la Cisl-scuola, come la Cgil-scuola e lo Snals, critica senza mezzi termini la sperimentazione dei licei a 4 anni, giudicandola una sortita superficiale e avventurosa

Scrima, segretario generale del sindacato cislino, ha dichiarato che l’autorizzazione che il ministro Carrozza ha concesso ad un Istituto di Scuola Secondaria Superiore per un percorso scolastico da compiere in soli quattro anni “Apre a un’avventura poco meditata e pericolosa”.

Scrima osserva che “La prima obiezione riguarda proprio il valore scientifico che può avere  una “sperimentazione” di tale natura, circoscritta ad una sola Istituzione Scolastica la cui valenza rappresentativa rispetto all’universo del sistema è sostanzialmente nulla”.

A dir la verità, come risulta a Tuttoscuola, le sperimentazioni in corso sono tre, tutte in Lombardia e in istituti paritari, ma questo non può cambiare sostanzialmente il giudizio del sindacalista che ha aggiunto: “Intervenire sulla struttura e la durata dei percorsi presuppone poi una rimodulazione dei curricoli che non si improvvisa e non può sottrarsi al vaglio di un’accurata e autorevole sede di valutazione. Intervenire sui curricoli, poi, implica un ragionamento sull’insieme dei percorsi dei cicli scolastici, non su un solo segmento. 

C’è un dato incredibilmente rimosso che ci porta a considerare intempestivo e inopportuno questo progetto: il secondo ciclo di istruzione è stato oggetto di una riforma ordinamentale non ancora completamente attuata e che dovrebbe essere in fase di attento monitoraggio.  

Chi lavora nella scuola è reduce da una stagione di enorme travaglio che ha visto crescere a dismisura elementi di tensione e disagio destinati a incidere negativamente sull’organizzazione del lavoro e quindi sulla qualità del servizio, reso in condizioni sempre più difficili. Non si avvertiva proprio alcun bisogno di segnali che rimettessero la scuola in uno stato di incertezza sui suoi assetti presenti e futuri”.

Scrima aggiunge un’altra considerazione sul metodo seguito dal ministro.

Avevamo apprezzato la proposta della Ministra di una “costituente per la scuola” che ne facesse il tema di un grande dialogo sociale, culturale e politico, in un clima di forte coinvolgimento e di protagonismo di tutti i soggetti che vi agiscono.  

Per questo ci sorprende che si sia voluto dare a un discutibile progetto la valenza di un possibile modello da generalizzare. Queste le ragioni che ci lasciano sorpresi e sconcertati, al di là della preoccupazione che ovviamente abbiamo per le possibili ricadute in prospettiva sugli organici e sul personale”.