Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

L’Europa premia anche le ‘scienze morbide’

Per la prima volta dalla sua istituzione (anno 2000) il premio europeo Cartesio è stato vinto, nel 2005, da una équipe di studiosi di scienze sociali (“soft sciences“), anziché di scienze naturali, (definite “hard sciences” nel gergo buro-tecnocratico degli uffici di Bruxelles). Ne dà notizia il pregevole periodico Cordis, pubblicato (anche in italiano) dall’ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee nell’ambito delle iniziative del programma quadro europeo di ricerca e sviluppo, e disponibile anche su Internet (www.cordis.europa.eu/news/focus/home_it.html).

Va crescendo in effetti, negli ambienti comunitari, la consapevolezza che l’assoluto predominio delle scienze naturali e delle loro applicazioni tecnologiche, fin qui registratosi nei programmi di ricerca e sviluppo finanziati dall’Unione europea, andrebbe riequilibrato sul versante delle “soft sciences“, le scienze sociali e umanistiche, altrettanto necessarie e utili per l’equilibrato sviluppo delle società contemporanee.

Il fisico olandese Edward Van den Heuvel, vincitore del premio Cartesio nel 2002, in un recente incontro organizzato dalla giuria del premio, ha dichiarato che “una componente importante di tutte le scienze è il pensiero critico. Porsi la domanda ‘è realmente vero?’ è un approccio valido sia per le scienze sociali che per quelle naturali“. Per questo le autorità comunitarie che si occupano di ricerca e sviluppo invitano i governi nazionali a incoraggiare i giovani non tanto ad operare una scelta tra le scienze “dure” e quelle “morbide” quanto ad esercitare il pensiero critico.

Forgot Password