Le Regioni impegnate per un’istruzione di qualità

Dalla consultazione elettorale regionale di marzo è uscito un centrodestra nettamente più forte. Il fatto che il governo territoriale rimane distribuito tra diverse coalizioni, senza che nessuno possa prevalere totalmente, è un’occasione da cogliere.

Non occorre molta immaginazione per capire che si è chiusa una stagione e ne comincia un’altra, non meno densa di problemi, ma probabilmente caratterizzata da una dialettica istituzionale più chiara. Un tema questo che riguarda tutte le Regioni perché la “gente” non permetterà di cominciare da capo a discutere di cosa fare, ma chiede subito una praticata efficienza a cominciare dal sistema d’istruzione.

Le Regioni, alle quali la Costituzione riconosce un’autonomia legislativa, vogliono concorrere a determinare le politiche formative del Paese. Questo il motivo per il quale, nel periodo elettorale, mentre a livello nazionale si è assistito ad una fase confusa e poco attenta ai problemi reali della scuola e quindi del Paese, viceversa, gli aspiranti governatori regionali (Formigoni, Errani, Spacca, Rossi, Vendola, De Filippo,etc), e gli assessori all’istruzione e consiglieri regionali (Ferrari, Rossoni, Molinaro, Autilio, Simoncini, Viesti, etc) hanno posto l’accento sul tema dell’istruzione e della formazione.

Attenzione confermata dall’assessore del Friuli Molinaro e da Ferrari, neo eletto consigliere dell’Emilia Romagna, che in recenti dichiarazioni a Tuttoscuola hanno sottolineato l’inderogabile necessità di “prestare più attenzione alla scuola ed all’università, che rappresentano il bene pubblico più importante che abbiamo e sarebbe un errore gravissimo non intervenire in questa nuova legislatura regionale in modo adeguato“.

Il sottinteso politico è probabilmente da ricercare nella volontà delle Regioni, a prescindere dalla collocazione politica, di porsi, una volta di più, come decisivo interlocutore politico del Governo centrale sul tema dell’istruzione perché, in un mondo soggetto a veloci trasformazioni, è nella qualità della formazione del capitale umano la determinante principale dello sviluppo dei contesti territoriali.