
La relazione didattica che si struttura all’interno dell’aula non avviene nel vuoto, ma dentro un contesto più ampio, che esercita un peso notevole, il contesto della scuola, intesa sia negli elementi fisici e materiali dell’edificio scolastico (spazi, arredi, attrezzature…), sia in quelli immateriali dell’organizzazione (regole istituzionali, leadership, corpo docente …). Per questa ragione, la riflessione sulla qualità dell’insegnamento, inevitabilmente, chiama in causa quella sulla qualità della scuola, intesa come l’habitat istituzionale, organizzativo e relazionale entro il quale prende vita l’azione didattica degli insegnanti. Si tratta di un rapporto dinamico molto stretto tra sfondo (la scuola) e figura (la relazione insegnamento-apprendimento). Sfondo e figura, contesto e azioni didattiche, si condizionano reciprocamente, in un circolo che può essere virtuoso o vizioso. Ne abbiamo parlato nel numero di febbraio di Tuttoscuola.
Non esiste istituzione scolastica nella quale non operino docenti qualificati, ma questo non è sufficiente a far sì che la loro professionalità contagi positivamente l’intera scuola; molto spesso il singolo docente si muove all’interno dello stretto recinto della disciplina che insegna e delle classi che gli sono affidate, in una situazione di isolamento. Non bisogna pensare che la somma delle professionalità dei docenti faccia scaturire la superiore qualità dell’istituzione scolastica. Perché si abbia una scuola di qualità, la pur indispensabile presenza di docenti competenti non basta.
Il salto qualitativo avviene solo quando si passa da una organizzazione ‘contenitore’ ad una organizzazione dotata di senso unitario, sfondo integratore delle azioni dei singoli docenti; da un’organizzazione scolastica frammentata, nella quale i docenti operano in modo individualistico, ciascuno ripiegato sul proprio compito didattico, senza confronto e condivisione, ad una dimensione collegiale, nella quale prende corpo una rete di relazioni significative, fatte di corresponsabilità, di lavoro comune, di scelte condivise. Solo quando la qualità dei singoli diventa patrimonio di tutti si può parlare di qualità della scuola.
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