Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Le dimissioni di Benedetto XVI, un evento storico

Quello di Benedetto XVI non è stato un ‘gran rifiuto’, come Dante definì la rinuncia di Celestino V al soglio pontificio più di sette secoli fa, l’ultima volta che un Papa si dimise dall’incarico.

E’ stato piuttosto un atto di libertà, un gesto compiuto, senza esservi costretto da pressioni esterne o da ragioni di salute, nella consapevolezza di non poter continuare a guidare la Chiesa nelle migliori condizioni possibili.

Forse non è sbagliato parlare, per un evento di questa portata, di una svolta epocale nella storia bimillenaria della Chiesa cattolica, di una discontinuità che assume  il valore simbolico di un salto nella modernità, dopo secoli di omaggio alla tradizione della nomina a vita dei pontefici.

Si chiude così, con una decisione rivoluzionaria, un papato che per molti aspetti può essere definito conservatore, nel senso di moderato e continuista rispetto all’azione svolta dal precedente pontefice, il carismatico e mondialista Giovanni Paolo II, un ‘papa straniero’ come lui.

Lo si è visto anche nelle occasioni in cui si è occupato di educazione, uno di temi di primaria importanza per la Chiesa: il sostegno di principio alle scuole paritarie cattoliche non è mai debordato in uno scontro frontale con lo Stato, in una rivendicazione di sapore neoguelfo, in una battaglia da combattere a prescindere dal colore politico dei governi.

Benedetto XVI ha preferito puntare sulle armi della discrezione (intesa anche come discernimento), della riflessione e della persuasione, come si è visto bene sul tema della presenza dei cattolici nella scuola statale, da valorizzare anche attraverso nuovi contenuti e obiettivi dell’insegnamento della religione cattolica: più aperti alla contemporaneità e al confronto, più coinvolgenti, più colti.

Tuttoscuola si unisce all’omaggio generale che in queste ore viene reso a un uomo mite e di straordinario coraggio.

Forgot Password