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Le buone notizie della Finanziaria/1: il sostegno ai disabili

Finalmente la stabilizzazione attesa da anni e la razionalizzazione del micro-sistema dell’integrazione dei disabili ha trovato un riconoscimento per via normativa. Per ora virtuale, da mettere in atto con azioni amministrative coordinate e puntuali, ma complessivamente strutturato.
Prima di tutto è stata abrogata la disposizione che obbligava a nominare docenti a tempo determinato sui (tantissimi) posti di sostegno in deroga.
Inoltre è stato fissato il tetto massimo di organico di sostegno, determinato in 93.930 posti (quasi 4 mila in più di quelli che attualmente sono attivi, compresi i posti su spezzone di cattedra), calcolato in rapporto al numero delle classi in organico di diritto nel 2006-07 (un posto ogni quattro classi).
Tendenzialmente il rapporto tra sostegni e disabili inseriti dovrà essere di uno a due, con una ridistribuzione territoriale che consegua una condizione di perequazione. Sarà, comunque, questa l’operazione più difficile da mettere in atto, perché le regioni che hanno avuto molto in questi anni (esempio, Campania e Sicilia) non si adatteranno facilmente a portarsi sulla media nazionale con conseguente riduzione di posti.
Il rapporto 1:2 dipenderà anche da una razionale gestione delle certificazioni che, fino ad oggi, hanno avuto un’applicazione parziale.
La finanziaria prevede anche di innalzare gradualmente l’organico di diritto per posti di sostegno, elevandolo dall’attuale 55% di tutti i sostegni attivati al 70% (sperando che in sede di approvazione del disegno di legge per la finanziaria ritorni il tetto dell’80% che i tecnici del MPI avevano proposto ma che i colleghi dell’Economia hanno ridotto).
La prima verifica ci sarà a gennaio con gli organici di diritto.

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