L’agenda del dopo Stati generali

Il ministro Moratti, nella relazione conclusiva degli Stati generali dell’EUR a Roma, ha annunciato l’avvio graduale della nuova riforma del sistema scolastico a partire dal 1 settembre 2002.
Le modifiche che si prevedono non saranno né poche né semplici, e potrebbero richiedere, per essere realizzate, molto tempo, forse più di quanto previsto. Prepariamoci dunque ad un’altra lunga stagione di gestazione del cambiamento.
Ma riepiloghiamo i pilastri della nuova riforma:
Definizione del nuovo sistema di educazione, comprensivo del sistema di istruzione e del sistema di formazione professionale, con diritto-dovere al successo formativo fino a 18 anni.
Il nuovo sistema di formazione professionale – che rappresenta la punta di diamante del progetto Bertagna – in connessione con il mondo del lavoro e dell’economia.
Nuovi ordinamenti per tutti i diversi ordini di scuola.
Nuovi curricoli d’insegnamento, secondo i principi dell’art. 8 del Regolamento sull’autonomia scolastica (Dpr 275/99): verrà superata l’attuale fase transitoria (che consente di mantenere i programmi didattici dei vecchi ordinamenti nella misura dell’85% e di attuare un proprio curricolo d’istituto nella misura del restante 15%).
Nuovo sistema di valutazione.
Sistematizzazione dei laboratori di istituto o di rete.
Piano di riconversione e di formazione del personale.
Definizione dei piani di studio per la formazione iniziale a livello universitario degli insegnanti.