La via contrattuale e quella legislativa

Valentina Aprea, presidente della commissione Cultura della Camera, ha espresso la sua soddisfazione per la decisione del ministro Gelmini di sperimentare già dal corrente anno scolastico  modalità di incentivazione della professionalità dei docenti non legate al criterio dell’anzianità di servizio.

Si tratta di una svolta che anticipa quanto, per legge, ho proposto in Commissione Cultura all’inizio di questa legislatura”, ha detto, sottolineando che si tratta di una proposta ben diversa da quella avanzata da Berlinguer alla fine degli anni ’90 che mirava a introdurre concorsi per merito attraverso test (proposta, va detto, contro la quale la allora responsabile scuola di Forza Italia condusse una dura opposizione). “Finalmente si è capito che solo valutando gli insegnanti nelle classi e nelle scuole, attraverso la valutazione di più indicatori, sarà possibile rimotivare la classe docente e apprezzare, in tempi reali, la ricaduta di questo valore aggiunto nei processi di apprendimento”.

Aprea appare tuttavia meno disponibile del ministro Gelmini a puntare sulla via contrattuale per introdurre elementi meritocratici nella carriera dei docenti. “Ovviamente mi aspetto – ha detto –  che quando la sperimentazione comincerà a dare i suoi frutti si possa approvare anche una legge che recepisca questi principi in linea con i paesi dell’Ocse”.

Ma certamente non in linea con le aspettative dei sindacati, che hanno già fatto sapere di essere contrarissimi a qualunque regolamentazione legislativa della carriera dei docenti.